Storico dell'arte italiano (Caltanissetta 1943 - Roma 2000). Laureatosi a Palermo con C. Brandi (1965), lo seguì a Roma (dal 1968); nel 1974 fu funzionario alla Soprintendenza di Parma e Piacenza, quindi (1975-88) all'Istituto centrale del restauro (ICR). Dopo aver diretto, negli anni 1988-94, l'Istituto nazionale della grafica, è divenuto direttore dell'ICR (1994-2000). È stato professore di teoria e storia del restauro presso le università di Parma (1974-75), di Roma (1977-90) e di Viterbo (1990-99). Oltre alla formazione e all'attività accanto a Brandi, grande importanza hanno rivestito per C. i contatti con G. Urbani, direttore dell'ICR dal 1973 al 1983. Importante teorico, impegnato nel campo istituzionale, attivo nel cantiere di restauro, ha proseguito la linea tracciata da Brandi ma con autonomia e spirito critico, dando nuovo impulso all'attività dell'Istituto e allo sviluppo teorico-metodologico del restauro; ha sottolineato l'importanza dell'interdisciplinarità come dell'analisi materiale del testo figurativo, anche in riferimento alla sua valutazione storica ed estetica. Numerosi i suoi contributi su problemi di conservazione e restauro di materiali tradizionali o nuovi (da ricordare gli interessi per il cinema, a cui dedicò già la sua tesi di laurea), su argomenti di critica brandiana, su riflessioni teoriche, in parte riuniti nella raccolta Restauro e tutela. Scritti scelti (1969-1999), uscita nel 2000.