COLOMBO, Michele
Nato a Campo di Piera (Treviso) il 5 aprile 1747, studiò nel seminario di Ceneda; ordinato sacerdote nel 1764, divenne precettore in varie famiglie signorili, a Ceneda, a Conegliano, a Venezia, a Padova e finalmente, nel 1796, a Parma, presso i nobili Porta. Col suo allievo cav. Bonaventura Porta viaggiò per più anni in Italia, in Francia, in Spagna e in Inghilterra; ridottosi nuovamente a Parma, restò sempre ospite del Porta sino alla morte, avvenuta il 17 giugno 1830.
In gioventù si occupò per qualche tempo di scienze naturali; ma poi si diede tutto alle lettere, interessandosi specialmente della questione della lingua. Amico di Antonio Cesari, fu come lui un purista; e come lui imitò in alcune novelle la lingua e lo stile dei trecentisti; fu però assai meno intransigente, come appare dalle Lezioni sulle doti di una colta favella (pubblicate nel 1812, premiate nel 1817 dall'Accademia della Crusca, e ristampate parecchie altre volte) e dalla Diceria dello scrivere con purezza, che vide la luce solo dopo la sua morte. Curò la pubblicazione di antichi testi volgari e compilò un Catalogo di alcune opere attinenti alle scienze alle lettere ed altri bisogni dell'uomo non citate dalla Crusca. Notevoli sono anche un suo "ghiribizzo" intitolato Breve relazione della repubblica dei Cadmiti (Venezia 1826), nel quale descrive satiricamente i costumi dei letterati, un Ragionamento intorno alle discordie letterarie d'oggidì (pubblicato nel 1827), nel quale, pur mostrandosi propenso alle idee dei classicisti, non si dichiara tuttavia reciso avversario dei romantici, e la traduzione d'un libretto inglese sul Gioco degli scacchi, che ebbe varie edizioni.
Bibl.: Una bibliografia incompleta delgi scritti del C. è in A. Pezzana, Alquanti cenni intorno alla vita di M. C., Parma 1838. V. anche Maestri, Elogio di M. C., Lucca 1844. Dei suoi scritti abbiamo una raccolta in 5 voll. (Operette, Parma 1824-1831); buona è pure l'edizione di Padova, 1835, 4 voll. Abbiamo inoltre le sue Lettere (Bologna 1856), con un discorso di G. Gibelli.