CAMMARANO, Michele
Nacque a Napoli il 20 febbraio 1851, e vi morì il 15 settembre 1920. Studiò dapprima col paesista Smargiassi nell'Accademia napoletana di belle arti, e fu poi nell'accademia stessa discepolo di Filippo Palizzi. Nessuno dei pittori napoletani fu così sicuro interprete della coscienza che il Palizzi ebbe dell'arte, e nessuno fu più fedele ad essa, in un campo di pratica pittorica diversa. Vigoroso pittore di paesaggifu il C. negli anni giovanili, e alla paesistica tornò varie volte più tardi, come a creare intermezzi naturalistici alla vasta serie dei suoi quadri di figure, spesso di grandi dimensioni, contro ogni consuetudine ottocentesca. Dopo aver assistito nel 1870 alla presa di Roma, compose un quadro rimasto famoso, La carica dei bersaglieri (ora alla Galleria di Capodimonte), e che venne più volte da lui ripetuto con varianti. Altri grandi quadri di soggetto militare seguirono più tardi, come La battaglia di S. Martino e La battaglia di Dogali, che si conservano nella Galleria d'arte moderna in Roma, e quadri di genere condotti con robustezza di colorito, con pennellata larga, con sicura impostazione delle figure, su grandi tele non sempre adeguate alla natura del soggetto. Nel 1902 fu successore di Filippo Palizzi nella cattedra di pittura dell'Accademia di belle arti di Napoli, e la tenne fino alla morte, fervido ed operoso sempre.
Bibl.: L. Càllari, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, V, Lipsia 1911 (con la bibl. precedente); E. Giannelli, Artisti napoletani viventi, Napoli 1911; G. Guerrieri, Di alcuni affreschi nelle sale della Biblioteca Nazionale di Napoli (G.C.), in Accad. e bibl. d'Italia, II (1928-29), fasc. III, pp. 27-32; U. Ojetti, La pittura italiana dell'ottocento, Milano-Roma 1927.