BARBI, Michele
Nato a Sambuca Pistoiese il 19 febbraio 1867, fu bibliotecario nella Laurenziana e nella Nazionale di Firenze fino al 1900; professore di letteratura italiana nella R. Università di Messina a cominciare dal 1901, insegna dal 1923 al R. Istituto Superiore di Magistero di Firenze. Ha rivolto il meglio della sua operosità allo studio della poesia italiana antica; e a lui fu affidata la direzione dell'edizione nazionale delle opere di Dante, in servigio della quale uscì nel 1907 la sua edizione della Vita nuova. I suoi Studi sul Canzoniere di Dante (Firenze 1915) gettarono nuova luce sulle questioni intricatissime connesse col Canzoniere dantesco, del quale il B. diede un'edizione critica (anche se senza apparato) nel volume Le opere di Dante (Firenze 1921) da lui promosso. Diresse dal 1893 al 1905 il Bullettino della Società Dantesca Italiana (voll. I-XII), e dirige dal 1920 gli Studi danteschi, dei quali sono finora usciti 14 volumi. Molta importanza hanno i suoi studî sul testo del Decameron e delle novelle del Sacchetti, contenuti nel vol. I degli Studi di filologia italiana (Firenze 1927). Ingegno eminentemente critico, egli ha portato gli studî di filologia italiana a una grande raffinatezza di metodo. Della sua larga operosità scientifica testimoniano gli altri numerosi suoi studî, fra i quali un posto speciale va assegnato a quelli sulla poesia popolare italiana, e sulla toscana in particolare (Per la storia della poesia popolare in Italia, in Studî letterari e linguistici dedicati a P. Rajna, Firenze 1911, pp. 87-117; Scibilia Nobili e la raccolta dei canti popolari, Torino 1929).