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CASTELLI, Michelangelo

di Eugenio Passamonti - Enciclopedia Italiana (1931)
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CASTELLI, Michelangelo

Eugenio Passamonti

Uomo politico, nato a Racconigi nel settembre 1810, morto a Torino il 30 agosto 1875. Prima appartenne spiritualmente alla Giovine Italia, ma dopo il 1834, staccatosi dal Mazzini, si formò una convinzione politica rispondente al liberalismo. Nel 1846 scrisse Del partito moderato in Italia, e, l'anno seguente, Saggi sull'opinione politica in Italia, che destarono l'attenzione del Balbo, il quale lo volle al Risorgimento. Qui egli conobbe il Cavour e nutrì d'allora per lui un'indelebile venerazione. Quantunque non abbia mai rivestito un'alta carica ufficiale, il C. partecipò alla più segreta politica dal 1850 al 1870. A lui si dovette un'intesa politica, che fu detta connubio fra il Cavour e il Rattazzi, il quale dovette al C., contro l'opposizione stessa del re, la presidenza della Camera nel 1852. Convinse il Cavour ad andare a Parigi nel 1856, e fu il suo fido messo con il Minghetti per preparare il dibattito sulla questione italiana nel consesso delle potenze. La sua opera nelle legazioni continuò dal 1857 al 1859, riferendo al Minghetti il pensiero del Cavour. Sicuro dell'alleanza franco-piemontese, andò dal grande ministro sardo nella famosa giornata del 19 aprile 1859 per incuorarlo a non disperare. Fu del Cavour consigliere, animatore, messo dal 1859 al 1861: la spedizione garibaldina dovette anche a lui l'aiuto del governo sardo. Favorì la convenzione di settembre, l'alleanza prussiana, la liberazione di Roma. Intuì la necessità, per l'Italia, della Triplice, e al re, che lo ascoltava, consigliò il viaggio a Vienna e a Berlino nel 1873. Fu nominato senatore il 20 febbraio 1860.

Bibl.: L. Chiala, Ricordi di Michelangelo Castelli, Torino 1888; M. Castelli, Carteggio politico, Torino 1890-91; V. Bersezio, Il regno di Vittorio Emanuele II, Torino 1878-95, passim; E. Tavallini, La vita ai tempi di Giovanni Lanza, Torino 1887.

Vedi anche
Menabrèa, Luigi Federico, conte Uomo politico, scienziato e generale (Chambéry 1809 - Saint-Cassin, Chambéry, 1896). Ufficiale del genio, fu dal 1839 al 1848 insegnante di geometria descrittiva, meccanica e scienza delle costruzioni all'Accademia militare di Torino; si occupò attivamente di varie questioni di scienza delle costruzioni, ... Farini, Luigi Carlo Uomo politico italiano (Russi 1812 - Quarto 1866), nipote di Domenico Antonio. Di tendenze moderate, abbandonò Roma alla proclamazione della Repubblica mazziniana e passò in Piemonte. Deputato (1849-65) e sostenitore di Cavour, promosse l'annessione dell'Emilia al Regno sabaudo (1859); fu ministro dell'Interno ... Boncompagni di Mombello, Carlo Uomo politico italiano (Torino 1804 - ivi 1880); magistrato piemontese, svolse opera di vero apostolato per la fondazione di asili per l'infanzia: nel dic. 1847 collaboratore del ministro della Pubblica Istruzione, C. Alfieri, l'anno dopo fu ministro egli stesso (sua la legge del 4 ott. 1848 sul riordinamento ... connubio Alleanza di partiti o tendenze politiche. La coalizione realizzata nel maggio 1852 al Parlamento subalpino tra C. Cavour, allora ministro nel gabinetto di centro-destra di M. d’Azeglio, e U. Rattazzi, capo della corrente di centro-sinistra. L’iniziativa segnò la fine del ministero d’Azeglio e la possibilità ...
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    L'Unificazione (2011)
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Vocabolario
castèllo
castello castèllo s. m. [lat. castĕllum, dim. di castrum «castello, fortezza»] (pl. -i; ant. le castèlla, femm.). – 1. a. Edificio fortificato, cinto di mura con torri, eretto nell’età medievale per dimora e difesa dei nobili proprietarî...
castellano²
castellano2 castellano2 s. m. [lat. castellanus «abitante di un castello»]. – 1. Signore o padrone di un castello; per estens., signore di terre: Egli è di poca terra castellano (Berni). 2. Comandante di un castello o fortezza. 3. Abitante...
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