CAETANI, Michelangelo
Nacque a Roma l'8 maggio 1685 da Gaetano Francesco, principe di Caserta e duca di Sermoneta, e da Costanza Barberini. Rimasto orfano di madre nel 1687, seguì nel 1702 a Vienna il padre, coinvolto nel fallimento della congiura di Macchia. Presso la corte imperiale il C. coltivò gli studi letterari e gli esercizi cavallereschi, che dovettero essere di un certo rilievo se valsero ad ottenergli da parte di Leopoldo I la carica di "ciambellano d'esercizio". Ma il suo impegno più assillante era costantemente rivolto a preparare la via del ritorno in Italia al padre, e l'annullamento della condanna alla pena capitale emessa da Filippo V e da Clemente XI. Nel giugno del 1703 il C. si recò a Roma ben deciso ad appianare ogni difficoltà: ma il suo intento riuscirà solo qualche anno più tardi, nel 1710, quando il pontefice concederà a Gaetano Francesco il condono e la reintegrazione nei suoi antichi domini. Il C. da allora assunse praticamente la guida degli affari familiari: nel 1711 il padre gli assegnò lo Stato di Sermoneta di cui più tardi prenderà possesso ufficialmente. I guasti e gli abusi provocati dalla lunga assenza dei Caetani dai loro feudi erano ingenti, il debito era oltremodo ingigantito. Il C. decise pertanto la vendita ai Ruspoli del grande palazzo al Corso, opera dell'Ammannati, e di altri importanti beni come le terre di San Felice al Circeo e il lago di Paola (20 ott. 1713). Poco certa, invece, la notizia (riferita dal Visconti, p. 66), secondo cui nello stesso periodo di tempo fu attuata la vendita della "biblioteca della casa, che conteneva preziosi manoscritti ed era ricca d'insigne rarità di libri".
Queste perdite solo in parte, del resto, saranno compensate dall'acquisto del palazzo e della villa, un tempo appartenuta al cardinale Nerli, nei pressi di S. Maria Maggiore, ben nota qualche anno più tardi come uno dei salotti culturali più frequentati della città e in cui il C. avrà modo di manifestare la "protection éclatante qu'il a toujours accordé aux beaux arts" (G. Gorani, Mémoires secrets et critiques des cours, des gouvernements et des moeurs des principaux Etats de l'Italie, Paris 1793, I, p. 5). In questo ambiente colto e raffinato sarà facile incontrare letterati, scienziati, poeti come il Metastasio, abati ed ecclesiastici in cerca di protezione come il padre Jacquier, l'erudito monsignor Stay, il Cunich, il padre Martino Natali. Qui il fisico di Lipsia Johann Winkler nel 1746 compìper la prima volta a Roma l'esperimento cosiddetto "del globo e della catena elettrici", suscitando entusiasmi per il fenomeno dell'"elettricismo" che appena allora andava imponendosi all'attenzione.A fianco del C. fu, dal 1737, la moglie Carlotta Ondedei Zonga, nobildonna di origine pesarese, che nutriva un interesse spiccatissimo per la cultura e per l'arte, come ricorda tra gli altri Pompeo Batoni, che fu suo maestro di disegno e autore di un suo interessante ritratto: "i primi passi della mia fortuna… furono l'effetto della protezione, e dell'amicizia dell'ottima duchessa di Sermoneta…" (cfr. L. Fiorani, Onorato Caetani…, Roma 1969, pp. 162 s.).
Poco alla volta, dunque, nella famiglia Caetani perdono importanza e interesse gli impegni politici che avevano caratterizzato la sua tradizione secolare e si consolida un tipo di presenza più brillante in seno alla società romana. Ma oltre al mecenatismo, si lodavano nel C. anche le doti di equilibrio che dimostrava nel govemo del feudo di Sermoneta dopo la crisi gravissima dei primi anni del secolo. Diceva di lui P. Pantanelli: "degno di somma lode, cioè, d'aver ridotte al buono col rigore della giustizia e colla sferza di grosse multe le teste scervellate di tutto il ducato…" (Notizie istoriche… appartenenti alla terra di Sormoneta, II, Roma 1911, p. 131).
Il C., inoltre, ai sentimenti decisamente filoaustriaci che avevano guidato la politica del padre, venne sostituendo un rapporto di buon vicinato con il governo spagnolo di Carlo III, al quale tra l'altro verrà ceduto il principato di Caserta, sul cui territorio il re di Napoli edificherà la splendida reggia.
Il C. morì a Cisterna il 21 dicembre del 1759.
Fonti e Bibl.: Molto scarse sono le fonti archivistiche: di un certo rilievo la narrazione dell'esperienza del Winkler sull'"elettricismo", scritta da F. Jacquier, e ora in Archivio Caetani, Fondo mons. Onorato Caetani, corrisp., p. F. Jacquier, 1781.I.25. Ancora in Archivio Caetani, Documenti per la Domus Caietana, M, 6, 1730, si trova la traduzione di un passo del manoscritto di G. C. Cordara, De suis ac suorum rebus aliisque suorum temporum…, in cui è ricordata la singolare ospitalità concessa a Cisterna dal C. al cardinale Nicolò Coscia, fuggitivo da Roma sotto l'accusa di pesanti illeciti. Molto ampio il profilo di P. E. Visconti, in Città e famiglie nobili e celebri dello Stato pontificio, Roma 1847, III, 2, pp. 66-72, ma non privo di inesattezze. Cenni in G. Moroni, Diz. di erudiz. storico-eccles., XCVII, p. 200, e LXXXIX, p. 119. Gli atti a stampa della vendita del principato di Caserta sono in Archivio Caetani, Misc. 1180/908. Utile la scheda biografica di G. Caetani, Caietanorum genealogia, Perugia 1920, pp. 85-86.