Marie, Michel
Critico cinematografico francese, nato a Carantilly (Manche) il 18 aprile 1945. Nei suoi studi ha saputo tracciare un quadro sistematico delle teorie del cinema sviluppatesi a partire dagli anni Settanta, presentando con chiarezza ed equilibrio i pregi e i difetti di ogni approccio teorico. Ha inoltre approfondito le problematiche legate alla storiografia del cinema, sia da un punto di vista metodologico, sia attraverso accurate ricerche sul cinema francese delle origini e sulla Nouvelle vague.
Intrapresa la carriera universitaria, M. è diventato nel 1993 professore di estetica e storia del cinema all'Università Sorbonne Nouvelle, Paris III, e, l'anno successivo, direttore del dipartimento di Cinema e audiovisivi della stessa università. Tra gli altri incarichi, da ricordare la direzione della collana della casa editrice Nathan dedicata agli studi teorici sul cinema e la presidenza dell'Association française de recherche sur l'histoire du cinéma (AFRHC). La sua attività, distribuita tra l'organizzazione di eventi culturali e lo studio storico e teorico del cinema, lo ha portato a collaborare con diverse riviste, tra cui i "Cahiers du cinéma", "CinémAction" e "La revue de la Cinémathèque", oltre che ad assumere incarichi istituzionali come, per es., quello di presidente della giuria dell'IDHEC, e a realizzare documentari didattici per la televisione.
Tra le sue pubblicazioni si segnalano L'esthétique du film (in collab. con J. Aumont, A. Bergala e M. Vernet, 1983; trad. it. 1999), L'analyse des films (in collab. con Aumont, 1988; trad. it. 1996), La Nouvelle Vague, une école esthétique (1997; trad. it. 1998), Dictionnaire théorique et critique du cinéma (in collab. con Aumont, 2001). Il carattere dei suoi studi si è orientato, fin dagli anni Ottanta, verso l'analisi testuale del film e le modalità d'articolazione con la banda sonora, partendo dai lavori di Roger Odin e Raymond Bellour e, più in generale, dalla semiotica di Roland Barthes. Attento divulgatore delle più diverse metodologie, da quelle strutturalistico-marxiste o di matrice psicoanalitica a quelle ispirate a Gilles Deleuze o a Jacques Derrida, si è anche misurato con le nuove problematiche della storiografia del cinema (ha curato le edizioni di Histoire du cinéma. Nouvelles approches, in collab. con Aumont e A. Gaudreault, 1989, e di Les vingt premières années du cinéma français, in collab. con J.A. Gili, M. Lagny e Vincent Pinel, 1995), scorgendo un nesso profondo tra la riflessione teorica e la necessità di una ricerca approfondita sul periodo delle origini della produzione cinematografica, attenta al contesto tecnico ed economico, oltre che estetico e stilistico.