LE TELLIER, Michel
Uomo di stato francese, nato il 15 o il 19 aprile 1603. Figlio di un consigliere alla Cour des Aides, dopo aver comperato nel 1624 la carica di consigliere al Grande Consiglio, entrò come procuratore nel 1631 allo Châtelet di Parigi, poi divenne referendario al parlamento. Come tale accompagnò il cancelliere Séguier, incaricato nel 1640 di reprimere le rivolte dei Va-nus-pieds della Normandia, poi divenne intendente dell'esercito d'Italia. Per il favore di Mazzarino succedette a Sublet de Noyers come segretario di stato alla guerra (11 aprile 1643), prima in modo provvisorio, poi stabilmente il 2 ottobre 1645. Durante la Fronda, egli rimase fedele al servizio di Anna d'Austria e intervenne nella pacificazione del regno. Ebbe una parte importante nel 1659, durante i negoziati per il matrimonio di Luigi XIV, e fu accolto al Consiglio come ministro di stato. Il favore che egli godeva presso il giovane re gli valse di poter cedere, nel 1666, il suo segretariato di stato della guerra a suo figlio, Louvois.
Come segretario di stato alla guerra fra gli anni 1643 e 1666 egli riuscì a fornire alla Francia monarchica uno strumento militare che le mancava e che le permise la grande politica guerresca di Luigi XIV: l'esercito del 1661 non è più quello di Rocroi; esso ha quadri regolari e gerarchizzati, il vestiario dei soldati tende a uniformarsi, l'armamento è controllato; esistono magazzini per rifornimento, ospedali fissi e militari; vengono rimessi in funzione arsenali antichi; sono create fonderie nuove; la disciplina è assicurata da una giustizia severa, l'amministrazione sorvegliata da commissarî e intendenti di guerra in relazione costante col segretario di stato, che, sotto l'autorità del re, è il vero capo di un esercito, che pur non essendo ancora nazionale, si afferma nel suo carattere monarchico. Questo esercito, con cui Mazzarino poté continuare la guerra con l'Austria, divenne uno strumento di conquista nelle mani del Louvois.
Nel 1677, dopo la morte di Aligre, L. ottenne la carica di cancelliere e guardasigilli, che lo pose a capo dell'amministrazione giudiziaria e civile del regno. Fu in questa qualità che, sul punto di morire, egli fece firmare dal re l'editto che revocava l'Editto di Nantes, il 2 ottobre 1685.
Abile cortigiano, d'intelligenza abbastanza mediocre e forse d'animo cattivo; diventato molto intollerante in vecchiaia, L. ha saputo però essere un grande organizzatore militare.
Bibl.: Bossuet, Oraison funèbre de Le Tellier; L. André, M. Le T. et l'organisation de l'armée monarchique, Montpellier 1906, in-8°.