GRANCINI (Grancino), Michel'Angelo
La data di nascita di questo organista e compositore milanese viene posta nel 1605 sulla base di quanto dichiarato dal Picinelli: "in età d'anni 17 […] incominciò a dar opera alle stampe"; il primo lavoro del G. venne infatti pubblicato nel 1622, anno in cui era già organista nella chiesa di S. Maria del Paradiso, "una parrocchia dell'antico centro della Milano "bene"" (Barblan, p. 5). Nulla si sa dei suoi studi giovanili, ma non è da scartare l'ipotesi che possa essere stato allievo del compositore milanese Giovanni Domenico Rognoni Taeggio.
Nel 1624 passò come organista nella chiesa del S. Sepolcro, dove rimase fino al 1628-29, quando fu assunto, sempre come organista, nella chiesa di S. Ambrogio. Il 29 dic. 1630 fu eletto organista anche presso il duomo con uno stipendio annuo di 800 lire imperiali. Alla morte di Antonio Maria Turati (1650), venne nominato maestro di cappella del duomo con un salario di 1500 lire imperiali, in seguito portate a 1800. L'organico della cappella comprendeva, oltre al maestro di cappella e al suo vice, venti cantori, di cui otto soprani; tale organico permise al G. di eseguire le musiche che compose negli anni seguenti. In questa posizione il G. assunse quasi lo status di compositore "ufficiale" di Milano per avvenimenti politici e civili di grande importanza. Nel mottetto a 4 cori Gaudia intonet coelum sembra chiaro il riferimento alla pace dei Pirenei (7 nov. 1659) che concludeva la lunga guerra tra Francia e Spagna; il mottetto Gratulamini, o proceres era stato dedicato all'incoronazione dell'imperatore Leopoldo I; il mottetto Arcete merores, fugate languores era stato composto "per la nascita del secondogenito Principe Catholico di Spagna", ecc.
Stimato da Biella il più grande musicista milanese del Seicento, compose, in conformità con la professione, quasi esclusivamente musica religiosa, sia in "stile antico", sia "moderno". La cantabilità di queste musiche è decisamente seicentesca, anche se è possibile notare derivazioni monteverdiane. Ugualmente, nella poca musica strumentale rimastaci, possiamo avvertire le caratteristiche della sonata seicentesca, pur riallacciandosi essa alla tradizione dei Gabrieli.
Le caratteristiche proprie del G. sono "la chiarezza e la nobiltà delle idee esposte con una tecnica di primo ordine e, come conseguenza, una logica di esposizione sempre persuasiva e molto interessante. È facilissimo un accostamento col suo contemporaneo Giacomo Carissimi. Anche il suo recitativo è sempre caldo, è sempre musica viva, così come vivo è l'episodio corale e il concertato che egli magistralmente sa combinare quando usa voci e strumenti in giochi contrappuntistici e fugati di grande pregio e bellezza" (Biella, 1958, p. 82).
Nella sua posizione di maestro di cappella il G. fu una sorta di direttore didattico e direttore artistico e quindi attentissimo nella scelta dei cantori, arrivando fino a specificare chi fosse più adatto al canto a cappella e chi al canto con la presenza dell'organo: distinguendo, cioè, fra voci idonee allo stile antico e a quello moderno.
Questa attenzione rivolta a ottenere la migliore esecuzione delle sue musiche fa "supporre che egli, lungi dal considerare la scrittura a cappella come un'ordinaria incombenza quotidiana, si sia dedicato a tutti i generi di composizione con uguale impegno. E così produsse sia piacevoli affreschi concertanti e policorali, dall'espressività immediata ed efficace, sia elaborate costruzioni contrappuntistiche, alle quali il tono inevitabilmente più severo non nuoce, bensì reca il vantaggio di un più denso pensiero musicale" (Scarpetta, 1996, p. 21).
Il G. morì a Milano il 17 apr. 1669.
Opere (tutte stampate a Milano): Partitura dell'armonia ecclesiastica de concerti a 1-4 voci, op. I (1622); Il secondo libro de concerti a 1-4 voci, op. II (1624); Messe, motetti et canzoni a 8 voci, op. IV (1627); Concerti a 1-4 voci con le letanie della Madonna. Libro terzo, op. V (1628); Sacri fiori concertati a 1-7 voci con alcuni concerti in sinfonia d'istromenti, op. VI (1631); Messa e salmi ariosi con le letanie della Madonna concertati a quattro con la quinta parte a beneplacito, op. VII (1632; ampliata con le Antifone della B. Vergine, 1637); Il quinto libro de concerti ecclesiastici a 1-4 voci, op. VIII (1636); Novelli fiori ecclesiastici concertati nell'organo all'uso moderno a 4 voci, op. IX (1643); Musica ecclesiastica da cappella a 4 voci, … aggiuntovi il basso continuo a beneplacito per l'organo, op. X (1645); Il primo libro de' madrigali in concerto a 2-4 voci, op. XI (1646); Il sesto libro de' sacri concerti a 2-4 voci, op. XII (1646); Corona ecclesiastica divisa in due parti a 2-6 voci, op. XIII (1649); Il settimo libro de' sacri concerti a 2-4 voci, op. XIV (1650); Varii concerti a 8 voci, op. XV (1652); Giardino spirituale de varii fiori musicali concertati a 4 voci, op. XVI (1655); Sacri concerti espressi in 8 messe a 4 voci et un'altra de' morti a 5 secondo il rito ambrosiano, op. XVII (1664); Sacri concerti espressi in 4 messe a 5 et 6 voci, op. XVIII (1664); L'ottavo libro de' concerti ecclesiastici a 2-4 voci con le letanie della B.M.V. a 4 et 3 voci, op. XIX (1666); Sacri concerti espressi in 8 Magnificat et 8 Pater a 4 voci, secondo il rito ambrosiano, op. XX (1669); 6 mottetti si trovano in raccolte dell'epoca; circa 200 composizioni manoscritte sono conservate presso l'Archivio storico della Fabbrica del duomo di Milano. Il G. revisionò e ampliò, inoltre (ed. Milano 1652), il trattato Scala di musica molto necessaria per principianti di Orazio Scaletta (Venezia 1585).
Fonti e Bibl.: F. Picinelli, Ateneo dei letterati milanesi, Milano 1670, p. 4; R. Lunelli, Le opere di Orlando di Lasso nel Trentino, in Note d'archivio, III (1926), p. 208; G. Biella, M. G. (1605?-1669) eccellente compositore e organista milanese, in Musica sacra, LXXXI (1957), pp. 164-170; Id., Un musicista milanese del Seicento: M. G., in Accademia musicale Chigiana, XV (1958), pp. 79-83; G. Barblan, M. G. a 300 anni dalla morte, in Chigiana, n.s., VI-VII (1969-70), pp. 3-34; A. Lombardi, Ricerche su M. G., in Contributi e studi di liturgia e musica nella regione padana, Bologna 1972, pp. 177-227; U. Scarpetta, M. G. maestro di cappella del duomo di Milano, in La musica sacra in Lombardia nella prima metà del Seicento, a cura di A. Colzani - A. Luppi - M. Padoan, Como 1987, pp. 246-257; M. Livraghi, "I sacri fiori concertati di M. G.", tesi di laurea, Università di Pavia, a.a. 1988-89; P. Bellini, Michel Angelo G. e la musica sacra del '600, in Riv. internazionale di musica sacra, XIII (1992), 3-4, pp. 288-394; U. Scarpetta, La musica in "stile antico" di M. G., maestro di cappella del duomo di Milano, in La musica a Milano, Lombardia e oltre, a cura di S. Martinotti, Milano 1996, pp. 7-21; Ruggero Giovannelli "musico eccellentissimo e forse il primo del suo tempo", a cura di C. Bongiovanni - G. Rostirolla, Palestrina 1998, ad ind.; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, III, pp. 296 s. (s.v. Grancino, Michel'Angelo); The New Grove Dict. of music and musicians (ed. 2001), X, pp. 282 s.