Scienziato e scrittore russo (Denisovka, Archangel´sk, 1711 - Pietroburgo 1765). Uomo di vasta cultura e di spirito genialmente enciclopedico è, a ragione, considerato il più grande scienziato russo della sua epoca, La sua vastissima opera scientifica comprende una teoria cinetica del calore (1744-45) e una teoria cinetica dei gas (1747), una corretta enunciazione del principio di conservazione della materia (1748), una teoria ondulatoria della luce (1757). Egli spiegò inoltre sperimentalmente il fenomeno della combustione (1756) e, prima di F.W. Herschel, stabilì l'esistenza dell'atmosfera nel pianeta Venere (1762). Notevole è anche la sua importanza nel campo della lingua e letteratura russa.
Figlio di un pescatore, studiò a Mosca, a Pietroburgo e a Marburgo in Germania. Ritornato in Russia (1741), fu nominato membro dell'accademia delle scienze di Pietroburgo e direttore del gabinetto mineralogico dell'accademia; nel 1745 divenne prof. di chimica nell'università di Pietroburgo, di cui assunse la direzione nel 1760. Fondò (1748) il primo grande laboratorio scientifico moderno della Russia e una fabbrica di vetri colorati che diresse per vari anni, realizzando manufatti di particolare valore con tecniche innovative. Fu, con I. I. Šuvalov, il fondatore dell'università di Mosca (1755).
La sua opera, per molto tempo pressoché sconosciuta nell'Europa occidentale, è ricca di spunti originali e di felici intuizioni, che avrebbero portato a ben altri risultati se le condizioni politiche e sociali del suo paese avessero consentito un più stretto collegamento con scienziati di altri paesi. L. mise a fondamento dei suoi lavori chimici e fisici l'ipotesi, di matrice newtoniana, secondo la quale le proprietà dei corpi materiali andavano ricercate "nelle qualità dei corpuscoli che li compongono e nel modo della loro reciproca disposizione". Tentò così di trattare in modo unitario le trasformazioni fisiche e chimiche sulla base del moto delle particelle e dei loro processi di aggregazione e disaggregazione. L. sviluppò la concezione atomistica differenziando gli elementi, considerati (alla stregua di R. Boyle) come parti di un corpo non formate da altre particelle più piccole, dai corpuscoli, visti come unione di elementi che costituiscono una piccola massa; questa teoria lo portò a ritenere che uno dei compiti fondamentali della chimica consistesse nello studio della dipendenza delle proprietà delle sostanze dalla loro composizione, adombrando così una primitiva concezione molecolare. Nell'ambito della sua impostazione meccanicistica formulò una corretta enunciazione del principio di conservazione della materia (1748), che utilizzò anche nella interpretazione delle reazioni di combustione e di calcinazione dei metalli (1756) per le quali ipotizzò un ruolo attivo delle particelle dell'aria diversamente dalla maggioranza degli scienziati del tempo. L. non fu però contrario in linea di principio alla esistenza del flogisto, ma tentò di identificarlo con sostanze specifiche come il gas che scaturisce dall'azione degli acidi sui metalli (cioè l'idrogeno). Notevole fu anche il suo contributo alla mineralogia: propose una classificazione cristallografica (1745) che prelude, in embrione, a quella di R. Haüy; determinò la composizione chimica di moltissimi minerali e propugnò l'uso di metodi matematici, chimici e fisici esatti nello studio dei fenomeni geologici; in tal senso può essere considerato il fondatore della geochimica e della geofisica in Russia. Propose inoltre una "teoria cinetica del calore" (1744-45) e una "teoria cinetica dei gas" (1747); una teoria ondulatoria della luce (1757); una serie di pregevoli ricerche meteorologiche (scariche elettriche atmosferiche, venti e anemometri, formazione degli iceberg, ecc.). Prima di F. W. Herschel, stabilì l'esistenza dell'atmosfera nel pianeta Venere (1762).
La sua importanza nel campo della lingua e letteratura russa è parimenti notevole rispetto all'attività scientifica. Le sue odi segnano l'inizio della nuova poesia russa; la Rossijskaja gramatika ("Grammatica russa", 1755, pubbl. 1757) introduce per la prima volta la distinzione tra lo slavo ecclesiastico e la lingua parlata; nel saggio O pol'ze knig cerkovnych ("Sull'utilità dei libri ecclesiastici", 1757) egli espone la teoria dei tre stili letterari (alto, medio e basso) da usare a seconda dei generi letterari, spianando così la via all'uso del volgare nella letteratura russa.