PRIŠVIN, Michail Michajlovič
Scrittore neorealista russo, nato nella tenuta di Chruščevo, presso Elec, nel governatorato di Orël, il 23 gennaio 1873 e morto a Mosca il 16 gennaio 1954. Agronomo di professione, come letterato, pur essendo autodidatta, ha raggiunto eccezionale perfezione e finezza stilistica. Cacciatore appassionato, ha girato a piedi la Russia settentrionale e ha viaggiato in Siberia, Estremo Oriente e Manciuria, raccogliendo quegli infiniti e minuti materiali, dovuti alla sua amorevole osservazione degli usi degli animali e dei fenomeni della natura, che sono alla base di tutta la sua opera letteraria. Fu comunista fin da giovanissimo, ma non si è occupato attivamente di politica e l'originale tematica della sua opera è stata rispettata dalla critica sovietica.
Si è affermato come scrittore nel 1905 con V kraju nepugannych ptic ("Nel paese degli uccelli non spaventati"), notevole per le descrizioni della natura e della vita degli animali nella Russia settentrionale, a cui seguirono Za volšebnym kolobkom ("Seguendo la pagnottella incantata") e Kladbišče ptic ("Il cimitero degli uccelli"), tutti ispirati alle fiabe popolari che P. era andato a cogliere dalla viva voce del popolo nei suoi viaggi. Sempre in un'atmosfera fiabesca P. ricostruisce - ormai dopo la rivoluzione - la propria infanzia nel volume autobiografico, anche se narrato in terza persona, Kurymuška (1924), in cui emerge la sua capacità di penetrazione nella psicologia infantile; il racconto ha seguito in Kaščeeva cep′ ("La catena di Kaščej", 1923-1936), il cui titolo si rifà al malvagio personaggio delle fiabe "Kaščej l'immortale", che assurge nell'opera di P. a simbolo di tutti i pregiudizî morali e sociali da cui l'uomo deve liberarsi. Particolarmente riuscite e originali, anche per l'alternarsi di meditazioni filosofiche o liriche con le descrizioni, sono le raccolte di brevi, a volte brevissime, novelle o schizzi (Kalendar′ prirody, "Il calendario della natura", 1925; Ochotnič′i byli, "Episodî di caccia", 1920-1925, e soprattutto Lesnaja kapel′, "Il disgelo della foresta", 1940-1949), il racconto poema Žen′-šen′, koren′ žizni ("Ž.-š., la radice di vita", 1932) e la fiaba Kladovaja solnca ("ll tesoro del sole", 1945).
Opere complete, in 6 voll., Mosca-Leningrado 1929-31; ivi 1956; opere scelte, in 2 voll., Mosca 1951-52.
Bibl.: N. Zamoškin, Tvorčestvo M. Prišvina (k voprosu o genezise poputničestva), in Pečat′ i revoljucija, 1925, 8; M. Gor′kij, O M. M. Prišvine, in Krasnaja Nov′, 1926, 12; V. Litvinov, Radost′ žizni. O Prišvine, in Čitatel′ i pisatel′, 1928, 16; A. Efremin, Berendeevo carstvo, in Kniga i revoljucija, 1930, 23-24; id., M. P., in Krasnaja Nov′, 1930, 9; M. Gor′kij, O Prišvine, in Literaturnaja gazeta, 1933, 17, ristampato in M. Gor′kij, Sočinenjia, XXIV, Mosca 1953; N. G. Smirnov, M. P. Očerk žizni i tvorčestva, Mosca 1953.