FOKIN, Michail Michajlovič
Coreografo e danzatore, nato a Pietroburgo il 26 aprile 1880, morto a New York il 22 agosto 1942. Studiò la danza alla scuola di N. Volkov, perfezionandosi con Nicolas Legat e all'Accademia di contrappunto coreografico di C. Johannsen. Esordì nel 1905 col suo primo balletto: Aci e Galatea, e con un poema plastico per Anna Pavlova: Il Cigno, divenuto in breve famosissimo. Nel 1908, già celebre, ma in dissidio col mondo tenacemente convenzionale del teatro Mariinskij, accettò l'invito di Sergej Djagilev di far parte come coreografo della sua grande compagnia di balletti russi.
Fokin ripropone, in sostanza, ma risolve, arricchita da un'alta e compiuta esperienza artistica moderna, che spazia sicuramente nei campi della coreografia, della musica e della pittura, la riforma di J.G. Noverre. I punti fondamentali della riforma di Fokin, su cui si basa ormai la coreografia moderna, possono ridursi a tre: unità dì concezione stilistica nel linguaggio pantomimico, mezzo e non fine, epurato d'ogni sorpassata tradizione accademica; unità d'espressione orchestico-musicale, con l'abolizione delle "suites" di danze e scelta di musiche di alto valore fantastico e dinamico; unità d'azione e di tono - drammatico o lirico - dei tre elementi, pittorico, plastico, sonoro, in una sola armonia sinestetica.
F. ha composto una settantina di balletti. I suoi capolavori sono: Petruška (I. Stravinskij, A. Benois), Les Sylphides (F. Chopin, A. Benois), Le Spectre de la Rose (C.M. von Weber, L. Bakst), Carnaval (R. Schumann, L. Bakst), Scheherazade (N. Rimskij-Korsakov, L. Bakst), Le Coq d'Or (N. Rimskij-Korsakov, N. Gonv̌arova), Daphnis et Chloé (M. Ravel, L. Bakst), L'Épreuve d'Amour (W. Mozart, A. Derain). Tali balletti rientrano tutti nel periodo diaghileviano di Fokin, ma anche gli ultimi (Don Juan, Gli Elfi, Cinderella, Paganini e Bluebeard) attestano, ancora vivissima, la stessa versatilità fantastica ed espressiva. Come coreografo, il F. è un maestro; come danzatore, da solo e con le più grandi danzatrici, e con la moglie Vera, fu acclamatissimo.
Bibl.: C.W. Beaumont, M.F., Londra 1936.