Pittore e scenografo (n. presso Tiraspol´ 1881 - m. Fontenay-aux-Roses 1964), fu allievo di A. E. Archipov, V. A. Serov, K. A. Korovin. Tra il 1907 ed il 1914, con la moglie N. Gončarova, V. E. Tatlin e K. Malevič, fu al centro della prima avanguardia russa; collaborò alla rivista Zolotoe runo ("Vello d'oro", 1907-09) che promosse una serie di esposizioni e di incontri volti al recupero della tradizione dell'arte popolare. In questa ottica rientrano opere come il Maiale blu, 1907 e Autunno, 1911 (Parigi, Musée national d'art moderne), Inverno, 1912 (Mosca, gall. Tret´jakov). Influenzato dalle soluzioni cubiste e futuriste, fondò (1910, con manifesto del 1913) il raggismo, basato su una tecnica pittorica a macchie e raggi (Notturno, 1910, Londra, Tate Gallery; Ritratto di Tatlin, 1911, Parigi, Musée national d'art moderne). Stabilitosi a Parigi nel 1915 (nel 1938 assunse la cittadinanza francese) al seguito dei balletti di Djaghilev, lavorò fino al 1930 circa, quasi esclusivamente per il teatro, prediligendo forme stilizzate ispirate all'arte popolare russa (Il sole di mezzanotte, 1915, Opéra; Racconti russi, 1916, Teatro dello Châtelet; La volpe e il gallo, 1920, Opéra, tutti a Parigi). Isolato dalla scena artistica, L. è stato oggetto di una rivalutazione solo dopo il 1960.