Powell, Michael
USA • Filadelfia (Pennsylvania), 10 novembre 1963 • Specialità: Salto in lungo
Allievo dell'Università della California a Irvine e, quindi, della UCLA (University of California at Los Angeles), giocatore di basket, diplomato in sociologia, scelse infine l'atletica e in particolare il salto in lungo, divenendo campione del mondo e, soprattutto, successore di Bob Beamon nella lista dei primatisti. Accadde a Tokyo, il 30 agosto 1991, durante la finale della terza edizione dei Campionati del Mondo: certamente la gara più bella e importante nella storia del salto in lungo. Carl Lewis, imbattuto dal 1981, pur eseguendo la più straordinaria serie di salti mai vista (m 8,68 nullo; 8,83 m ventoso; 8,91 m ventoso; 8,87 m con vento contrario; 8,84 m), non riuscì a superare Powell, che al quinto tentativo, dopo aver già saltato 7,85 m, 8,54 m e 8,29 m, si produsse nel suo capolavoro, 8,95 m, con un vento a favore praticamente insignificante (0,3 m/s). Il suo stile di salto, affinato dalla collaborazione con l'allenatore Randy Huntington, era un elegantissimo 'tre e mezzo'. Dotato di grande leggerezza e di potenza ed elasticità nelle caviglie, Powell aveva il suo punto di forza nella velocità al momento dello stacco e il suo punto più debole nell'elevato numero di falli di battuta. Medaglia d'argento alle Olimpiadi di Seul, dietro a Lewis, con 8,49 m; ancora secondo ai Goodwill Games del 1990 e alle Olimpiadi di Barcellona 1992, sempre dietro a Lewis, assistette al quarto successo olimpico del suo rivale, ad Atlanta 1996, dove arrivò solo al quinto posto. Ritiratosi dall'agonismo, si dedicò all'insegnamento dell'atletica in California; per dare un esempio ai giovane allievi ritornò ad allenarsi e a gareggiare nel 2001, a 38 anni, ottenendo 8,05 m a Modesto e 8,10 m in favore di vento a Eugene, ai campionati americani, dove, piazzandosi quarto, fallì la qualificazione per i Mondiali di Edmonton.