Ende, Michael
Un paladino dell'immaginario
"Quello che ignori non esiste, trovi? La fantasia per te non è realtà? Ma solo lei ci schiude mondi nuovi: nel creare è la nostra libertà": sono versi di Michael Ende (in La favola dei saltimbanchi) e riassumono la filosofia del grande scrittore tedesco, pari a Tolkien per la fama raggiunta e la complessità dei mondi fantastici creati
Nel 1979, in seguito alla pubblicazione di La storia infinita, Ende diventò per il pubblico una sorta di guru (maestro spirituale): gli ammiratori stazionavano e dormivano in sacchi a pelo davanti al cancello della Villa del Liocorno, entravano in giardino, spiavano dalle finestre. Il Liocorno è in Italia, il posto dove Ende aveva scelto di vivere all'inizio degli anni Settanta (insieme alla moglie, una grande attrice tedesca, così vitale "che ardeva come una candela accesa ai due lati") in una casa con un grande giardino e i pannelli solari sul tetto. Nella Valle degli Spiriti Beati, vicino Genzano, nei pressi di Roma, Ende riteneva di aver concretizzato i molteplici influssi trasmessigli dal padre, il pittore surrealista Edgard, i cui quadri furono distrutti dai nazisti come arte degenerata.
Michael era nato nel 1929 a Garmisch, in Germania. Era stato attore e autore di teatro, ma raggiunse il successo con i due romanzi per ragazzi scritti in Italia, in compagnia delle sue tartarughe, simbolo di lentezza. Non gli piaceva il ritmo frenetico della vita moderna, riteneva indispensabili gli spazi per la conversazione, l'amicizia, la contemplazione.
La storia infinita, che ebbe fortuna per il passaparola dei suoi lettori, ricorda nell'ambientazione i quadri visionari del padre, ed è un capolavoro complesso e ricchissimo. Racconta di un ragazzo, Bastiano, che ha perso la madre e vede il padre intristirsi, finché non lo salverà con l'Acqua della vita: l'ha raccolta dopo infinite peripezie in un luogo fantastico, descritto in un libro rubato da un antiquario, che lo risucchia durante la lettura. È il regno di Fantàsia, dove abitano i personaggi dell'immaginario, un regno destinato a scomparire poiché gli umani stanno perdendo la capacità di sognare. Occorre qualcuno che fermi l'avanzata del Nulla: sarà lo stesso Bastiano, protetto da un magico medaglione, i cui poteri non dovranno essere usati perché ogni battaglia deve essere vinta con la collaborazione e senza violenza.
Il libro è stampato in due colori: la storia del ragazzo che legge è in rosso, la storia in cui egli si addentra è in verde. L'autore ha prestato attenzione particolare alla veste tipografica e per l'edizione italiana, essendo stati scelti capilettera disegnati da Antonio Basoli, scenografo dell'Ottocento, ha riscritto l'inizio di ogni capitolo. Il film che ne è stato tratto ha portato il libro di Ende in tutto il mondo, ma ne risulta offuscato il messaggio pacifista, per cui l'autore ha ritirato il suo nome dai titoli, devolvendo i compensi in favore di un ospedale per bambini.
Un vero omaggio all'Italia è Momo (1983), ambientato nella campagna romana, un'utopia positiva che parla del tempo: protagonista una bambina misteriosa che vive da sola in un anfiteatro diroccato e crede nell'amicizia e nei valori della contemplazione. Sarà in pericolo perché intralcia le mire di oscuri Signori Grigi, che vivono rubando il tempo agli uomini, dopo averli convinti ad accelerare freneticamente il proprio ritmo di vita. Il libro, tradotto in venti lingue, ebbe grande fortuna in Giappone, dove divenne un esempio di letteratura zen (cioè buddista, Buddha): anche da questo è stato tratto un film, dove compare lo stesso autore in una piccola parte.
Tra gli altri libri di Ende ricordiamo Le avventure di Jim Bottone (1960) e La terribile Banda dei tredici pirati (1962), spensierati e avventurosi; Il libro delle poesie (1969), ironico e divertente; La notte dei desideri (1989), dove compare il leggendario "satanarchibugiardinfernalcolico" Grog. Ende è morto a Garmisch nel 1995.