Chapman, Michael
Direttore della fotografia e regista statunitense, nato a New York il 21 novembre 1935. Cineasta di formazione realista, abilissimo nel muovere la macchina da presa (e al lavoro sulla camera è sempre rimasto legato, anche da direttore della fotografia), a renderlo celebre sono stati due capolavori di Martin Scorsese, di grandissimo impatto visivo, Taxi driver (1976) e Raging bull (1980; Toro scatenato): per quest'ultimo C. ha elaborato un'emozionante rilettura del fotogiornalismo degli anni Quaranta, che gli è valsa nel 1981 una nomination all'Oscar. Nel 1994 ne ha avuta un'altra per The fugitive (1993; Il fuggitivo) di Andrew Davis.Vicino all'ambiente dell'avanguardia newyorkese degli anni Sessanta, si è formato professionalmente al fianco di due grandi direttori della fotografia: dapprima con l'anziano Boris Kaufman, e quindi con Gordon Willis, per il quale ha lavorato nella pubblicità e in film impegnativi quali Klute (1971; Una squillo per l'ispettore Klute) di Alan J. Pakula e The godfather (1972; Il padrino) di Francis Ford Coppola. Nel 1973 ha esordito come direttore della fotografia con un film di robusta tempra realista, The last detail (1973; L'ultima corvée) di Hal Ashby. La svolta decisiva della sua carriera è stata determinata dall'incontro con Scorsese, per cui ha lavorato in Taxi driver (influenzato dalla comune ammirazione per il direttore della fotografia francese Raoul Coutard) e soprattutto in Raging bull. Con il bianco e nero di quest'ultimo, che ha ottenuto unanimi riconoscimenti, C. ha trovato una differente chiave figurativa per ciascuna delle sequenze sul ring, grazie all'uso di ottiche e angolazioni sempre diverse. Grande conoscitore di New York, ha filmato la città in molti film, da quelli di Scorsese a The wanderers (The wanderers ‒ I nuovi guerrieri) di Philip Kaufman e Hardcore di Paul Schrader, entrambi del 1979. Solo nei primi anni Ottanta ha lasciato New York per trasferirsi a Los Angeles, ma ha continuato ad alternare film indipendenti a basso costo, quali Dead men don't wear plaid (1982; Il mistero del cadavere scomparso) di Carl Reiner, Lost boys (1987; Ragazzi perduti) di Joel Schumacher, Primal fear (1996; Schegge di paura) di Gregory Hoblit, a super-produzioni hollywoodiane, quali Invasion of the body snatchers (1978; Terrore dallo spazio profondo), Rising sun (1993; Sol levante) di Philip Kaufman, Ghostbusters II (1989) ed Evolution (2001) di Ivan Reitman, e il misuratissimo thriller The fugitive. Ha tentato anche la via della regia, dirigendo il primo film da protagonista di Tom Cruise, All the right moves (1983; Il ribelle), nel quale ha sperimentato un nuovo sistema di illuminazione mobile; ma le sue successive prove come regista si possono considerare trascurabili.
R. Gentry, Michael Chapman captures 'Raging bull' in black and white, in "Millimeter", 1981, 2, pp. 108-10 e 112-17.
D. Goodhill, Black & white cinematography for 'Dead men don't wear plaid', in "American cinematographer", 1982, 11, pp. 1181-86.
D. Chase, Musco lighting for 'All the right moves', in "American cinematographer", 1983, 8, pp. 32-34.
D. Schaefer, L. Salvato, Michael Chapman, in D. Schaefer, L. Salvato, Masters of light, Berkeley 1984.
P. Ettedgui, Michael Chapman, in P. Ettedgui, Cinematography screencraft, Boston 1998.