MICCIA (fr. mèche; sp. mecha; ted. Docht; ingl. wich)
Mezzo combustibile generalmente costituito da un'anima centrale di polvere nera finissimamente granulata, chiusa da un involucro di fili avvolti a spirale e protetta dall'umidità atmosferica da uno strato di catrame oppure anche di guttaperca. Serve a trasmettere l'accensione agli esplosivi, sia direttamente, nel caso di esplosivo, tipo polvere nera e affini, sia indirettamente per tramite dei detonanti e inneschi, nei fori delle cariche per mine, ecc.
La confezione generica delle micce viene fatta meccanicamente, con macchine che intrecciano i fili di iuta o di canapa a forma di guaina, mentre contemporaneamente da un imbuto centrale vi viene versato dentro polvere nera finissima. Si deve fare molta attenzione alla sgrassatura dei fili vegetali che costituiscono il fodero, perché piccole quantità di grasso in essi contenute potrebbero portare gravi inconvenienti nella regolarità di combustione della miccia. Gli strati protettivi delle micce possono essere sovrapposti, composti soltanto a base di catrame oppure anche di guttaperca.
Le presse per ricoprire di guttaperca le micce consistono essenzialmente in cilindri di ghisa a doppia parete riscaldata per portare la guttaperca alla temperatura di 50-60°. Il cilindro alimenta una pressa a vite senza fine attraversata dalla miccia sulla quale viene compresso quindi lo strato di guttaperca.
Le micce, a seconda della durata di combustione dell'anima interna, sono divise in micce a combustione lenta e micce a combustione rapida.
La miccia a combustione lenta ha normalmente una velocità di combustione di circa 1 cm. al secondo. Questa velocità dipende principalmente dalla composizione della polvere nera che normalmente dovrebbe essere del 79% di nitrato di potassio, 14% di zolfo e 7% di carbone, con l'1% di umidità e diametro massimo dei granuli di mm. 0,15 a 0,45.
Coefficiente importantissimo per le micce è la regolarità di combustione da cui dipende il tempo che una determinata lunghezza di miccia impiega a bruciare e a trasmettere l'accensione alle cariche dei fori da mina o altro. In relazione a questa regolarità è infatti la sicurezza del lavoro nelle miniere, ecc., e appunto per assicurarlo, la fabbricazione delle micce, in sé abbastanza semplice, diventa invece molto delicata ed esige una tecnica scrupolosa.
Si chiamano micce a combustione rapida quelle che hanno una velocità di combustione sensibilmente più elevata delle precedenti. Se ne possono ottenere semplicemente graduando la sofficità del polverino di polvere nera fino al punto di arrivare a 150-200 metri al secondo. Queste micce sono state però sostituite dalle micce cosiddette detonanti, con una velocità di combustione che arriva dai 5000 ai 7000 m. al secondo. Possono essere anche ottenute impiegando esplosivi come il tritolo, e l'acido picrico, e rivestendoli di una guaina di piombo o di stagno. Oggi, però, anche per le micce a combustione rapida, si riprendono i rivestimenti di tessuto come per le micce a polvere nera. S'impiegano come esplosivi precipuamente il fulminato di mercurio flegmatizzato al 20% di paraffina, l'acido picrico, la tetranitrometilanilina. Recentemente si è anche impiegato con molto successo la tetranitropentaeritrite. Queste micce vengono fatte detonare mediante capsule intermediarie accese da ordinaria miccia a polvere nera.