MEZZANINO (fr. entre-sol; sp. entresuelo; ted. Zwischmstock; ingl. entresol)
Piano d'importanza secondaria, generalmente situato immediatamente al disopra del piano terreno o del primo piano o anche con le finestre ricavate nell'altezza della cornice di coronamento delle fabbriche. Praticamente questi locali d'altezza limitata, talvolta appena superiore ai due metri, rispondevano alla necessità di alloggiare nei palazzi patrizî il personale di servizio.
Quando il mezzanino era immediatamente al disopra del 1° piano nobile, non era completo perché i saloni di ricevimento, di ampie proporzioni, richiedevano un maggiore sviluppo in altezza e quindi occupavano anche questo piano minore; di qui la necessità di aprir loro finestre che illuminassero i ricchi soffitti intagliati o le vòlte decorate; queste finestre erano situate sulla stessa linea di quelle del mezzanino e generalmente non differivano da quelle né per ampiezza né per decorazione: finestre per lo più di piccole dimensioni, quadrate, allungate e talvolta anche ovali o circolari che accentuavano il carattere di monumentalità dei palazzi, carattere per lo più dovuto al predominio dei pieni sui vuoti.
L'uso di questi piani può dirsi abbia la sua origine con il primo Rinascimento e si protrasse fino alla metà del sec. XX, sin quando cioè le mutate condizioni sociali ed economiche, ma soprattutto i primi regolamenti edilizî municipali, stabilendo all'altezza dei piani il limite minimo di 3 metri, ne inibì l'uso. Il concetto però ne sopravvisse fino ai nostri giorni in quei piani destinati a uffici e aziende commerciali immediatamente soprastanti ai negozî, perpetuandone così una delle ragioni estetiche che era quella di creare con un motivo legato al pianterreno una più alta zona basamentale ai palazzi. A questo proposito rammenteremo come un analogo partito architettonico classico ci sia stato tramandato attraverso i secoli nell'edificio delle tabernae del Foro di Cesare a Roma.
La soppressione di questi piani ammezzati, trasformando i rapporti tra vuoti e pieni, tra zone di ricca decorazione e zone di riposo, è da annoverare, con la diminuzione dell'altezza dei piani e con la riduzione degl'interassi delle finestre, tra le cause più tipiche dell'evoluzione dell'estetica architettonica.
V. tavv. XIII e XIV.