METUIA
Su uno specchio, già facente parte di una collezione privata a Parigi (G. Kürte, Et. Sp., v, tav. 93), il nome M. designa la figura di Medea (v.), rappresentata in piedi dietro al seggio su cui siede, a testa china e con aria assorta, una figura maschile: al volto di questa M. sta avvicinando una larga coppa. Assistono, a destra, Menrva, che tiene in mano una piccola brocca, e una figuretta in lungo chitone che sembra avere funzioni di ancella. Nel nome Easun, che designa il personaggio maschile, si è visto il corrispondente ora di Aison, ora di Iason. Tale diversità di opinioni ha determinato due diverse interpretazioni della scena; in un caso si tratterebbe del ringiovanimento di Esone da parte di Medea. Secondo l'altra ipotesi, assai più verosimile, data la presenza di Menrva e l'aspetto già giovanile della figura seduta, il momento del mito qui rappresentato sarebbe quello subito precedente all'inizio dell'impresa del vello d'oro, quando Medea dà a Giasone il filtro che lo renderà fatato.
Inoltre si è voluto leggere come M. invece che Menrva il nome di una delle tre figure femminili in lunga veste rappresentate danzanti fra altissimi fiori, sullo specchio pubblicato alla tav. 183 del Körte.
Bibl.: W. Deecke, in Roscher, II, 2, 1894-97, c. 2943, s. v.; Seeliger, ibid., c. 2505, s. v. Medeia; Lesky, in Pauly-Wissowa, XV, i, 1931, c. 56-57, s. v. Medeia; E. Fiesel, ibid., c. 1503, s. v.; G. A. Mansuelli, in St. Etr., XX, 1948-49, p. 86.
(S. De Marinis)