mettere [mettesse, cong. imperf. I singol., in Fiore CLIII 1; mettor, ind. pres. III plur., XC 3; anche miso nel participio passato]
Verbo di significato generico, che assume connotazioni diverse secondo il contesto della frase in cui si trova, e secondo i complementi di luogo o di termine che spesso lo accompagnano e ne determinano il valore.
Comune, pur con sfumature diverse, il senso di " porre ", con oggetto ‛ mano ' o altro membro: Rime CIII 65 ne' biondi capelli... / metterei mano; If XIII 127 In quel che s'appiattò miser li denti; XIV 73 metti / ... li piedi ne la rena arsiccia; XXII 40 li metti / li unghioni a dosso, e Pd XXII 109 avresti... messo / nel foco il dito (con espressione affine, If XXIX 110 mi fé mettere al foco); If XXV 56 miseli la coda tra 'mbedue [le cosce]; Pg XXVIII 54 piede innanzi piede a pena mette; Fiore XXIV 11 gli mette addosso mano. Inoltre: XXX 3 ad ogne porta mise su' portiere (ugualmente al v. 6 e, al passivo, al v. 13); XCVII 2 della pelle del monton fasciasse / il lupo e tra le pecore il mettesse. Con il valore causativo di " far mettere, indossare ", in If XXIII 66 Federigo le [cappe] mettea di paglia; l'espressione ‛ m. fuoco ' in Fiore CCXXI 11 e CCXXII 3.
L'avverbio di luogo che lo accompagna dà un valore più pregnante al verbo in Rime LXXVII 3 giù per la gola tanta roba hai messa; If XXI 39 Mettetel sotto; XXXI 122 mettine giù; Pg XVI 65 ‛ hui! ' mise fuor prima; XXXII 143 mise fuor teste per le parti sue; XXXIII 13 le si mise innanzi tutte e sette; Fiore XXIX 6 mise dentro gran saettamento; CVI 11 più ch'i' posso il [povero] metto da l'un canto; CCX 9 lo [il Diletto] mise giù tutto stenduto; CCXII 14 'l mise giù in terra boccone (e al passivo in If XXIV 137 in giù son messo tanto); Detto 20 esso sì 'l mette avante [" al corrente "] / di ciò ched e' disira. In senso osceno in Fiore CCXXIX 11 e LX 4. In espressioni metaforiche: Fiore I 11 mi mise sopra gran freddore; V 12 ogn'altra credenza metti a parte; XXXIX 10 diletto / ... Natura vi mise (così in XL 2). Per " emettere ", in Fiore CCVI 4 miser bando, e per " impiegare ", seguito da guari con connotazione temporale, in XI 5 nol misi guari a ritrovare. Nel senso di " atteggiare " nell'immagine di If XXXII 36 eran l'ombre dolenti ne la ghiaccia, / mettendo i denti in nota di cicogna. Con il complemento oggetto sottinteso, in Pd X 25 Messo t'ho innanzi [" ti ho servito il cibo "]: ornai per te ti ciba (con uguale immagine in Cv II XV 12), e VIII 84 non curasse di mettere in arca, " di accumulare denaro ". In If XIX 72 sù l'avere e qui me misi in borsa, la seconda espressione ha chiaro valore traslato. Con costrutto passivo, in Rime LII 3 vorrei che tu e Lapo ed io / fossimo presi per incantamento / e messi in un vasel; If V 12 cignesi con la coda tante volte / quantunque gradi vuol che giù sia messa, VI 47, XXVI 54 (in rima) Eteòcle col fratel fu miso, XXXIII 33; Pg XXVII 15 ne la fossa è messo; Fiore CXXXIII 14 e CLV 6; nel senso di " applicare " in CCXVII 6, e di " rinchiudere " in XXXI 2 e VIII 9. Con la connotazione di " inviare ", in If IX 85 elli era da ciel messo, e Pg XXX 10, nel participio passato: un di loro, quasi da ciel messo.
Metaforicamente, in Rime CV 9 messo ha di paura tanto gelo / nel cor de' tuo' fedei; Vn VIII 56 villana Morte in gentil core / ha miso il suo crudele adoperare; Cv IV XXII 1 l'uomo dee mettere ingegno e sollicitudine in porgere li suoi benefici, XXIII 3, e, ugualmente, con il participio passato, in Pg XVIII 108 negligenza e indugio / da voi per tepidezza in ben far messo; If III 21 mi mise dentro a le segrete cose; XXXII 93 ch'io metta il nome tuo tra l'altre note; Pd IV 94 t'ho per certo ne la mente messo / ch'alma beata non poria mentire; IX 19 Deh, metti al mio voler tosto compenso; XXIV 63 [s. Paolo] mise... Roma nel suo filo; Fiore XIV 9 [Fortuna] bene e mal mettea in una bilanza; LIV 9 nella lettera non metter nome; CLXXXIII 4; nel senso di " porre in guardia di qualcuno ", in XIX 10. Per " accasare " l'espressione ‛ m. in casa di qualcuno ', in Rime LXXIII 14 per fichi secchi / messa l'avre' 'n casa del conte Guido.
Sempre con valore figurato le espressioni ‛ m. cuore, coraggio ' (Fiore XLIX 12, L 12, CLVI 6 e 10; Detto 451 e 462); ‛ m. pena, travagli ' (Detto 59, Fiore XC 3 e 14; in quest'ultimo sonetto, al v. 7, in CII 5 e CLXI 5 l'espressione ‛ m. pena in far qualcosa ' nel senso di " sforzarsi "); ‛ m. impaccio ' '(CLXXXVI 5), ‛ m. studio ' (Cv III XII 2 e 3), ‛ m. pensata in far qualcosa ' (Fiore CXL 8), ‛ m. senno ' per " acquistare senno " (CXLVIII 14), ‛ m. amore ' per " rivolgere amore " (CLXIX 1 e, nella forma riflessiva, Pd X 59 'l mio amore in lui si mise); ‛ m. speranza ' (Detto 192); ‛ m. intento ' (al v. 445); ‛ m. podere ' e ‛ m. balia ' per " rivolgere cura " (Fiore LIX 13 e CXCV 10); ‛ m. piato ' per " affligersi " (CLX 10); ‛ m. argomento ', cioè " riparo ", in XCVIII 9; ‛ m. termine ' per " fissare un appuntamento ", in CLXXI 4 e CLXXXV 1; ‛ m. co ' " capo ", " termine ", in If XX 76.
" Suscitare amore " vale in Rime CI 26 ella avrebbe messo in petra / l'amor ch'io porto pur a la sua ombra, e nel sintagma ‛ m. in foco ', in CIV 83 'l bel segno / ... m'have in foco miso, che per il Contini è un'espressione consacrata e tecnica dei Siciliani, dei quali cita Rinaldo d'Aquino (Amorosa donna fina 38) e Federico II (De la mia disianza 34-35). Con la connotazione di " infondere ", in Rime LVIII 6 foco mettesti dentro in la mia mente; Vn XLI 10 4 intelligenza nova... l'Amore / piangendo mette in lui; Cv III II 17 Dio... ne la mente te [Filosofia] de li uomini mise; XIII 10 Iddio mette sempre in lei del suo lume; IV VI 15 lo 'ngegno... la natura in Aristotile messo avea; XX 9 Dio questa [virtù] metta ne l'anima che ben siede, e, nella forma del participio passato, seme di felicità... / messo da Dio ne l'anima ben posta (IV Le dolci rime 120, ripreso in XX 9 e 10); XXI 11 Dio... del suo beneficio... in quella [creatura] ne mette; Pd XX 109 viva spene, che mise la possa / ne' prieghi fatti a Dio, e, al passivo, X 113 sì profondo / saver fu messo. Il verbo vale " dire " in Cv IV Le dolci rime 69 segue di ciò che innanzi ho messo (ripreso in XIV 2 e XV 1), e 111 Dunque verrà... / ciascheduna vertute da costei, / o vero il gener lor, ch'io misi avanti; al passivo in IV XV 2 e 4; con valore affine Pg XIX 35 Almen tre / voci t'ho messe. ‛ M. in versi, in metro ', in If XXXIV 10 il metto in metro, e Pg XXIX 42 forti cose a pensar mettere in versi; per " indurre qualcuno a parlare ", in If XXXII 67 perché non mi metti in più sermoni. Legata all'idea di discorso, l'espressione metaforica ‛ m. la trama ' di Pd XVII 101. Per " nominare qualcuno a un compito ", in Fiore CXXII 4 manovaldo mi fo, ma quel cotale / che mi vi mette l'abbiate per pazzo; in LIX 6 Una nel cento non fu mai veduta / (ed ancor più che 'l miglia' ci ti metto) / femina cu' piacesse tal disdetto, " non si è mai vista una donna su cento, e dovrei dir meglio una su mille, a cui piacesse rifiutare una proposta d'amore ".
I sintagmi ‛ m. in riccore ' (Fiore LXXXV 14) e ‛ m. in (a) povertà ' (CLIII 1, CLX 8) ne richiamano altri affini: ‛ m. in alto grado ', ‛ in buono stato ' (X 11, XXXV 10, Detto 64 e 224); ‛ m. in alta seggia ' (v. 426); ‛ m. in basso ' (Fiore LXXVI 11, LXXXVII 4; al passivo in Pg XVII 117); ‛ m. al chino, alla china ' (Fiore LXIX 12, CLII 7; con valore affine in Detto 355 d'ogne ben lo scalza, / e mettelo in tal punto / ch'a vederlo par punto) e ‛ m. a perdimento ' (Fiore CXXIII 14); ‛ m. a distretta ' (con riferimento ad angustia economica in LXXXVI 6, come ‛ m. in distrezza ' in XLI 11, mentre in CLXXXIII 6 indica piuttosto costrizione giuridica); ‛ m. in assiglio ', " in esilio ", e probabilmente " in rovina " (XXXVI 4); ‛ m. a ripentaglia ' (LXIX 8); ‛ m. a morte ' (CLXI 11; con uguale significato ‛ m. a la spada ' di LXVIII 12); ‛ m. a distruzione ' (XXXIV 5); ‛ m. in errore ' (XCIX 11); ‛ m. in aina ', " in odio " (XXIV 5); ‛ m. in mala via ' (CIX 11); ‛ m. in caccia ' nel senso di " mettere in fuga ", " scacciare " (XIII 13, LXX 7 e, al passivo, XCIII 11; con valore diverso, in Pg III 125 'l pastor di Cosenza... a la caccia / di me fu messo); ‛ m. in fuga ' (If XXX 72); ‛ m. in avventura ', " all'impresa " (Fiore XXXI 11); ‛ m. in divieto ', per " deporre qualcuno " (XCII 13); ‛ m. a bando ', per " sbandire dal regno " (CLXIII 4); ‛ m. in opera ' (Cv IV XXVI 14); ‛ m. a negghienza ', per " trascurare " (VIII 3; cfr. il testo di Cicerone che qui D. traduce: Off. I XXVIII 99); ‛ m. in cocca ', in espressione metaforica che vale " mettere le notizie sull'arco per poi lanciarle e sbandierarle " (Fiore LI 14); ‛ m. a fine ' per " portare a una conclusione " (Detto 14); ‛ m. in paura ' (Fiore CLXXXVI 13); ‛ m. in oblio ' (Pg X 90); ‛ m. in forse ' (XXIX 18); ‛ m. in pensiero ' (Pd VII 21; ugualmente in Fiore VII 9); ‛ m. in cura ' per " indurre in desiderio " (XXVI 21); ‛ m. a non calere ' (2 volte in Cv III XIV 8); ‛ m. in franchezza ' (Fiore CLXXXIII 12). In senso proprio: Detto 374 i' metto in punga [" nella borsa "] / ricchezza per guardare, e 390 vuol ch'uon metta 'n tesoro. Il sintagma ‛ m. mano a qualcosa ', in Fiore CCVII 9, CCX 1, CCXII 1 e, seguito da infinito, per " accingersi ", in LVIII 9, CX 13.
Con costrutto riflessivo il verbo ha maggiore varietà di significati. Vale " porsi ", seguito da avverbio di luogo, in If XXII 105 fori alcun si mette; Pg XXV 94 l'aere vicin quivi si mette / e in quella forma ch'è in lui suggella / virtüalmente l'alma che ristette. Seguito da infinito, in espressione figurata, in XXIV 61 qual più a gradire oltre si mette, e Fiore CX 3 si metta a viver d'altru' ane. Interessanti i sintagmi ‛ mettersi in ginocchie ' (Fiore CCXV 13), ‛ mettersi ne la compagnia di qualcuno ' (detto della ballata che vuole sicuramente andare e sanza pericolo alcuno, in Vn XII 16), ‛ mettersi ne le braccia de la Pietà ' (XIII 6 e, in un'immagine affine, Fiore CLXXXVI 1 si metta in braccio in braccio / co llui), ‛ in balia di qualcuno ' (Rime XLVIII 5, Fiore III 3); ‛ mettersi in rischio ' (Rime LXXXIX 7; ugualmente in Fiore CLXXX 5), ‛ mettersi nel piacere di qualcuno ', " a fare il suo volere " (riferito alla canzone a cui il poeta dà consigli sul comportamento, in Rime XCI 88), ‛ mettersi a merzé ' (Fiore VIII 12). ‛ Mettersi al nego ' di Pg XVII 60 richiama la forma passiva di Rime CIII 39 Amore... d'ogni merzé par messo al niego.
Nel senso di " avviarsi ", in If IV 23 Cosi si mise e così mi fé intrare; XIII 2 noi ci mettemmo per un bosco; XXVI 100 misi me per l'alto mare aperto, e 109 Ercule segnò li suoi riguardi / acciò che l'uom più oltre non si metta (ugualmente, in espressione metaforica, in Pd II 5 non vi mettete in pelago, e al v. 13 la stessa immagine con costrutto transitivo); Pg I 63 non lì era altra via / che questa per la quale i' mi son messo. Costruito in modo assoluto, con lo stesso significato, in If XXX 84 io sarei messo già per lo sentiero, e con costruzione affine, nel senso di " affissarsi ", " affiggersi ", come si deduce dal verso successivo, in Pd XXXIII 132 'l mio viso in lei tutto era messo. /Qual è 'l geomètra che tutto s'affige / ... tal era io; con il valore di " trovarsi impegnato in un'attività ", in Fiore CLXXXVII 1 a quel lavorìo messi saranno.
Con la connotazione di " entrare ": Vn XII 2 misimi ne la mia camera; Pd V 95 nel lume di quel ciel si mise; IX 66, XXV 109, XXX 65; detto di cosa, in If XXXIII 55 un poco di raggio si fu messo / nel... carcere; ugualmente l'espressione ‛ mettersi innanzi ', in Pg XXVII 46 [Virgilio] dentro al foco innanzi mi si mise.
Metaforicamente, in Rime LXXXVII 17 canoscenza d'omo in cui / Amor si metta; XCIX 8 si vuol più volte lusingare / prima che [la sua sentenzia] 'n intelletto altrui si metta; Pg XVIII 141 novo pensiero dentro a me si mise. Seguito da infinito, nel senso di " accingersi a compiere qualcosa ", in Vn X 1 mi misi a cercare di questa donna che lo mio segnore m'avea nominata; Cv II XII 2 misimi a leggere quello non conosciuto da molti libro, e 3; If XXII 53 quivi mi misi a far baratteria; Pd XII 86 e XXVIII 131.