METROPOLI (Μητρόπολις, Metropŏlis)
1. Antica città greca dell'Acarnania, fra l'Acheloo e il golfo Ambracico. Durante la guerra del Peloponneso si accamparono presso essa gli Ambracioti e i loro alleati per opporsi all'avanzata del generale ateniese Demostene. Nel 270 a. C. passò assieme ad altre città acarnane agli Etoli, cui fu strappata solo nel 219 con l'aiuto di Filippo V.
2. Antica città greca della Tessaglia Estieotide, fondata solamente verso la fine del V o l'inizio del sec. IV a. C., per sinecismo volontario di varie piccole località montane raggruppatesi tutte in un punto più favorevole della pianura, presso l'attuale villaggio Palecastro di Karditza, sul ruscello di Karditza, un affluente del Peneo: formò tale città l'angolo sud-orientale del rettangolo delle fortezze dell'Estieotide, confinando a sud-ovest con la Dolopia, a est col territorio di Cierio, a nord con quello di Gonfi. Gli abitanti, ancora al principio del sec. II a. C., vivevano di consueto nei loro villaggi montani, e si raccoglievano nella città solo nei casi di pericolo. Fu questa assai fiorente dall'epoca della fondazione fino soprattutto al sec. II a. C., quando, dopo aver appartenuto al koinòn dei Tessali, si accostò presto ai Romani, seguendo la medesima politica della vicina Cierio: da quest'epoca data un importante trovamento di oggetti d'oro e di argento nelle sue tombe. Ancora in epoca bizantina Giustiniano ne ricostruì le mura.
L'esistenza d'un'altra Metropoli in Tessaglia, precisamente in Pelasgiotide, è assai dubbia, e pare supposta solamente in base a un'errata interpretazione di Strabone in un passo di Stefano Bizantino.
Bibl.: E. Oberhummer, Akarnanien, Monaco 1887, p. 39; A. S. Arvanitopullos, Πρακτικά, 1911, p. 337 segg.; Ath. Mitt., XXXVII (1912), p. 73 segg.; F. Stählin, Das hell. Thessalien, Stoccarda 1924, p. 128 seg.; id., in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., XV, col. 1491 segg.; B. V. Head, Hist. Num., 2ª ed., Oxford 1911, p. 302; Inscr. Graecae, IX, ii, n. 273 segg.