METOHIJA (A. T., 76 bis)
Ampia conca solcata dall'alto Drin Bianco, particolarmente estesa sulla destra del fiume, in territorio etnicamente, in prevalenza, albanese, ma incluso nel regno iugoslavo, a ridosso del confine con l'Albania. Dominata al nord dall'anfiteatro della Mokra (m. 1500) e a O. da poderose dorsali, si abbassa sino a un medio livello di circa 400 m. s. m. Centri principali sono Peć (13.338 ab. nel 1931) all'estremità settentrionale, Giacova a quella meridionale (onde si trapassa agevolmente alla minor conca di Prizren) e Istok. Al censimento del 1921 costituiva un dipartimento, con capoluogo Peć, esteso per 1997 kmq. con 88.701 abitanti, dei quali 70.920 Albanesi e 16.212 Serbi; per religione 65.381 musulmani, 15.257 ortodossi e 8041 cattolici.
L'unità naturale è stata spezzata dal recente confine amministrativo che pone Peć nel banato della Zeta (Cetinjd e Giacova in quello del Vardar (Skoplje). Rimasta per lungo tempo quasi isolata dai paesi circostanti per la mancanza di strade rotabili, la Metohija conserva tipicamente le caratteristiche d'un piccolo ambiente silvopastorale e agricolo circoscritto e isolato, in cui tuttavia una secolare lotta, ora sorda, ora esplosa in violenze, si combatte fra elementi etnici nettamente distinti e avversi (v. giacova; peć; prizren). Funzionano due servizî automobilistici da Peć a Rudnik-Kosovka-Mitrovica e a Giacova e Prizren.