Viete, metodo di
Viète, metodo di (per pi greco) metodo numerico per il calcolo approssimato di π, dovuto al matematico francese F. Viète. La procedura si basa sul considerare π come lunghezza della semicirconferenza di raggio unitario e sul costruire la successione dei semiperimetri di poligoni regolari a essa inscritti, con un numero sempre maggiore di lati. I poligoni regolari inscritti che si considerano sono quelli che hanno 2n lati (con n > 1): il quadrato, l’ottagono, il poligono regolare di 16 lati ecc. A ogni successiva iterazione della procedura, si esprimono le misure del poligono regolare di 2n lati a partire da quelle del poligono di 2n−1 lati. Indicato con O il centro della circonferenza, si considerino tre vertici consecutivi, A, B e C di un poligono regolare inscritto di 2n lati (per esempio un ottagono) e si indichi con αn l’angolo alla circonferenza formato dal lato AB e dalla diagonale AC. L’angolo alla circonferenza αn = BÂC è metà dell’angolo al centro BÔC ed è un quarto dell’angolo al centro AÔC. Questa relazione si ripete per ogni poligono successivo.
Indicata con H l’intersezione della diagonale AC e del raggio OB e con xn la lunghezza del lato AB del poligono regolare di 2n lati, AH risulta essere la metà del lato del poligono di 2n−1 lati e αn = 180°/2n (per esempio, per un ottagono, n = 3 e α3 = 180°/8); inoltre AH = AB cosαn. Quindi: xn = xn−1/(2cosαn), da cui moltiplicando per 2n si ottiene:
e, quindi, si può scrivere
dove pn indica il semiperimetro del poligono di n lati. Il limite della successione dei semiperimetri per n tendente all’infinito è π (lunghezza della semicirconferenza di raggio unitario):
Sapendo che αn = αn−1/2, si applica la formula di bisezione per il → coseno, ottenendo:
A ogni iterazione è così possibile calcolare il semiperimetro del poligono a partire dai valori (del semiperimetro e del coseno dell’angolo alla circonferenza) del poligono “precedente”.
Per costruire un algoritmo per il calcolo approssimato di π seguendo il metodo di Viète, si consideri inizialmente n = 2: il poligono in questo caso è un quadrato, il suo semiperimetro p2 è 2√(2), l’angolo α2 ha ampiezza di 45° e cosα2 = √(2/2). La procedura è così formalizzabile (i è un contatore inizialmente posto uguale a 3 e che si incrementa fino a n; la variabile informatica p contiene i successivi valori del semiperimetro, mentre c contiene cosαi):
L’algoritmo permette di scrivere una successione di valori del semiperimetro; all’aumentare di n, fornisce un’approssimazione sempre più accurata di π. Si può dimostrare che l’errore analitico commesso con questo metodo, ossia la quantità en = |π − pn| alla n-esima iterazione è circa un quarto di quello commesso dall’iterazione precedente en ≅ en−1/4.
L’algoritmo così costruito risulta molto più stabile (→ algoritmo, stabilità di un) rispetto a quello costruito con altri metodi, per esempio con il metodo di → Archimede.