METIDRIO (Μεϑύδριον, Methydrium)
Cittadina greca dell'Arcadia, che trae il nome ("tra i fiumi") dalla sua posizione, a circa 1000 m. s. m., nell'attuale località di Palátia presso il villaggio di Nemnítsa, non lungi dall'antica Tisoa, su un colle fra i due ruscelli Milaone e Maleta, i quali si congiungono sotto il colle nell'odierno ruscello di Vitina, un affluente del Ladone. Poco dopo gl'inizî della sua storia, Metidrio divenne parte del territorio di Orcomeno, passando a quello di Megalopoli alla fondazione di tale città; sotto quest'ultima rimase poi sempre, tranne qualche breve periodo d'indipendenza, ai tempi di Strabone era già un povero villaggio. La sua unica importanza consisteva nella sua ubicazione all'incrocio delle strade da Megalopoli all'Arcadia e all'Acaia, e da Argo a Mantinea e ad Olimpia: perciò ivi nel 418 a. C. gli Argivi invano tentarono di tagliare il passo ad Agide. Metidrio fu scelta da Cleomene quale punto saldo per le invasioni nell'Argolide, e in essa nel 220 a. C. sostarono gli Etoli ritirandosi da Olimpia verso Corinto. Riebbe Metidrio per breve tempo la sua libertà, insieme con Tisoa e con Teutide, solo negli ultimi tempi della Lega achea (194-146 a. C.).
Bibl.: F. Hiller v. Gaertringen e H. Lattermann, Arkadische Forschungen, Berlino 1911, pp. 22 segg., 31 segg.; E. Meyer, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., XV, col. 1387 segg.