METEORISMO (dal gr. μετεωρισμός "gonfiezza")
E la distensione più o meno notevole dell'addome causata da un'eccessiva produzione di gas nello stomaco e nell'intestino. Normalmente il tubo gastroenterico può contenere dei gas costituiti di acido carbonico, azoto, idrogeno, metano e piccole quantità di idrogeno solforato e di metilmercaptano. In certe azioni morbose, per lo più quando si ha ristagno di cibi nel tubo digerente per deficienza dei movimenti peristaltici o per disturbi di canalizzazione, aumenta considerevolmente la formazione dei gas a causa di abnormi processi fermentativi.
Le condizioni morbose che dànno origine a meteorismo sono: l'atonia gastrointestinale, il catarro intestinale, la coprostasi, e poi la rachitide, il tifo, l'ileo e la stenosi intestinale, la peritonite acuta. Anche i cibi molto fermentescibili possono da soli produrre un certo meteorismo e così pure l'aerofagia degl'isterici. Nella peritonite da perforazione si ha penetrazione di gas nella libera cavità peritoneale (meteorismo peritoneale).
I disturbi che un forte meteorismo produce sono: tensione della parete addominale con senso di pienezza, di ambascia, e, per compressione sui visceri vicini, cardiopalmo, dispnea; obiettivamente alla percussione si ha un alto timpanismo diffuso o eventualmente circoscritto a singole regioni dell'addome. Inoltre i gas, essendo in parte assorbiti, possono provocare fenomeni di autointossicazione come sonnolenza (dopo i pasti), cefalea, vertigini, depressione psichica.
Nel meteorismo di grado notevole o pertinace bisogna intervenire, prescrivendo oltre a una dieta opportuna, le sostanze assorbenti (carbone di Belloc, magnesia usta, carbonato di calcio), e i disinfettanti intestinali (salolo, benzonaftolo, urotropina). Utili riescono i lassativi alcalino-salini presi ogni mattina, come: il solfato di sodio, il bicarbonato di sodio, ecc., oppure le acque di Karlsbad naturali o artificiali o quelle di Montecatini, ecc. Nel meteorismo gastrico si daranno ancora gli amari (calamo aromatico, colombo, cascarilla, ecc.) e gli aromatici (melissa, menta, semi di anice), per stimolare la contrattilità dello stomaco. La cura sarà integrata da pratiche idroterapiche e dal massaggio dell'addome.
Patologia Veterinaria. - Meteorismo acuto dei ruminanti. - È caratterizzato dal rapido accumulo di gas di fermentazione nelle parti superiori del rumine. Sono più esposti alla malattia i bovini e le pecore, in minor grado le capre. Il meteorismo acuto è causato dall'ingestione di alimenti facilmente fermentescibili, come sono in special modo le leguminose molto giovani allo stato verde, specie se di prato non irriguo o irrigato da parecchio tempo, perché in tal modo le erbe si rendono più sapide e più appetite. La malattia è più facile negli animali al pascolo che in quelli che si nutrono in stalla; si può manifestare contemporaneamente in parecchi soggetti e specie in quelli più giovani, più robusti, più voraci; oppure in modo isolato in quelli che si trovano in condizioni particolari di minorità per un diminuito potere motorio del rumine. Compare più facilmente nelle giornate ventose, perché la maggior quantità di aria trangugiata riscaldandosi, aumenta la distensione del rumine e nel tempo stesso favorisce i processi di fermentazione. Il meteorismo acuto può essere secondario a ostruzione dell'esofago o all'ingestione di vegetali velenosi (colchico autunnale, cicuta, muffe, ecc.). Gli animali dopo un certo tempo dall'inizio del pasto, si mostrano in preda a un particolare malessere, sono irrequieti, cessano di mangiare, il ventre e specialmente il fianco sinistro, aumentano rapidamente in volume; quest'ultimo può superare in altezza le apofisi trasverse lombari. Il suono di percussione del rumine è soprachiaro, i suoi movimenti sono soppressi. In rapporto alla gravità del meteorismo, compaiono turbe respiratorie e circolatorie. Quando si ha il ripristino dei movimenti del rumine, come avviene di frequente, i gas contenutivi vengono in breve eruttati, con rapido ritorno in condizioni normali, quando, al contrario, lo stato d'inattività del rumine persiste, il grado di distensione delle sue pareti conduce l'animale a morte per asfissia. Il compito principale della cura mira a promuovere l'evacuazione dei gas. Lo scopo può essere raggiunto eccitando la motilità del rumine con bevande alcooliche, con il massaggio, le docce o le compresse d'acqua fredda, con stimoli meccanici provocati sul velopendolo o sulle pareti della faringe, o con stimoli prodotti con medicamenti che eccitano i movimenti del rumine, usati per via ipodermica (tartrato d'eseridina, solfato di veratrina, eserina, pilocarpina), oppure favorendo la fuoruscita dei gas costringendo l'animale a camminare in forte salita. L'applicazione d'una sonda esofagea razionalmente costruita è destinata a dare buon esito. Come ultima risorsa a esito sicuro, resta la puntura del rumine in corrispondenza del punto più prominente del fianco sinistro. L'uso di sostanze antifermentative (acido cloridrico, bisolfito di sodio, formalina) e di sostanze assorbenti (acqua di calce, ammoniaca, ecc.), in generale è inefficace. Il meteorismo acuto primario negli animali al pascolo, si previene facendoli sostare breve tempo nei prati di leguminose, alternando il pascolo di leguminose con quello di graminacee o somministrando agli stessi erbivori, prima di essere condotti al pascolo, una certa quantità di foraggio secco. Agli animali tenuti in stabulazione si alterneranno le erbe fermentescibili con foraggio secco.
Meteorismo cronico dei ruminanti. - Con tale denominazione s'identifica un gruppo di sintomi proprî di varie malattie. Il meteorismo cronico può essere sostenuto da malattie dell'apparecchio digerente (gastriti dei quattro stomachi, gastrite traumatica, insufficienza motrice dei primi tre stomachi, insufficienza secretrice del quarto stomaco e secondo G. Moussu, anche l'ipercloridria dello stesso, dilatazione e stenosi dell'esofago, stenosi intestinale), come anche malattie generali o di vicinanza (tubercolosi, affezioni del fegato, peritoniti acute e subacute, gestazione, lesioni del mediastino, ecc.).
Il sintomo più costante è dato da una modesta distensione della fossa del fianco sinistro per raccolta nel rumine d'una certa quantità di gas di fermentazione. La ruminazione è ostacolata o irregolare; i movimenti del rumine sono conservati o soltanto diminuiti in relazione alla diversa causa della malattia; l'appetito è sempre irregolare, il gusto spesso depravato. Il decorso e l'esito dipendono dalla malattia causale, la quale dovrà essere curata opportunamente.