Legato di Pompeo in Armenia nel 66 a. C., respinse valorosamente un attacco degli Albani. Partecipò alla guerra contro Catilina, impedendo che da Fiesole passasse in Gallia, e quindi costringendolo allo scontro con il console Gaio Antonio presso Pistoia (62). Dopo essere stato pronconsole nella Gallia Cisalpina, fu console nel 60; come tale riuscì a far fallire una legge agraria proposta nell'interesse di Pompeo dal tribuno Lucio Flavio e lottò a fondo contro i tentativi demagogici di Clodio di cui aveva sposato la sorella, Clodia (l'amante di Catullo). Morì nel 59, avvelenato, a quanto si sospetta, dalla moglie.