metaetica
metaètica s. f. – Nella filosofia contemporanea, un ambito della filosofia morale dedicato all’analisi logica, epistemologica e ontologica delle proposizioni etiche. La m. è sorta, nella sua versione del 20° sec., entro le correnti della filosofia analitica, dalle riflessioni volte a identificare un’etica di tipo teorico, di carattere generale e universalizzabile, proprio in quanto neutrale dal punto di vista normativo e riservata all’ambito di una riflessione puramente filosofica (v. ). In tale prospettiva la rifelssione m. è stata incentrata sul significato e sulla giustificazione dei termini e dei giudizi morali e delle forme di ragionamento valide per essi (R. Hare, Freedom and reason, 1963; trad. it. 1971; Sorting out ethics, 1997; trad. it. 2006); essa era venuta eclissandosi contestualmente all’affermarsi di etiche normative, necessarie per intervenire su temi legati alle questioni pubbliche della politica e della giustizia – quali l’etica della giustizia sviluppata da J. Rawls – ed etiche di tipo utilitaristico e neoutilitaristico. Sul finire del 20° sec. si è andata inoltre consolidando la tendenza verso etiche di tipo settoriale, specializzate o applicate, prescindendo da una ricerca teorica di tipo generale e universalizzabile. Con il primo decennio del 21° sec. si è assistito alla necessità di ripensare l’etica da un punto di vista più ampio, con il ritorno a una riflessione di tipo metaetico, dato che l’esito delle etiche settoriali o specializzate non è stato quello di evidenziare un terreno comune o soluzioni condivise rispetto ai principali problemi morali. La nuova m. prende in carico, ma in prospettiva rinnovata e a volte polemica, elementi della teoria classica quali la discussione sui giudizi morali, il significato delle asserzioni etiche, il loro status logico e cognitivo, la relazione tra asserzioni etiche e asserzioni fattuali, il problema del realismo etico (cioè dell'esistenza oggettiva e indipendente delle cosiddette proprietà morali, come buono, giusto, ecc.) e la fondazione epistemologica dell’argomentazione morale. Tali questioni però sono integrate con nuovi interrogativi e prospettive di ricerca, secondo esigenze già avvertite da autori quali S. Darwall, A. Gibbard, P. Railton (Moral discourse and practice, 1997) e consolidatesi per es. nell’individuazione di rinnovati programmi di ricerca presentati negli Oxford studies in metaethics (serie giunta nel luglio 2012 al 7° volume). Per superare un’analisi incentrata sul linguaggio che limita e riduce l’etica a logica del discorso morale, si propone di integrare nella ricerca m. i programmi di ricerca di scienze quali la psicologia morale e la riflessione sull’evoluzione della moralità, sulle neuroscienze, sulle scienze cognitive, rinnovando profondamente il dibattito sul realismo e il naturalismo, ma in vista di una rinnovata ‘fondazione’ della morale che non si limiti a forme di riduzionismo che porterebbero alla coincidenza fra etica e acquisizioni empiriche sulla natura della morale. A tali elaborazioni si correlano prospettive di riflessione profondamente rinnovate riguardo alla natura dell’individuo e del soggetto morale, come anche alla responsabilità morale e alla persona, nozioni dalle quali non può prescindere un’etica normativa che deve assumere e proporre soluzioni a problemi morali.