METABOLISM
Denominazione di un gruppo formato da quattro architetti giapponesi della nuova generazione (Kisho Kurokawa, Kijonori Kikutake, più due allievi e collaboratori di Kenzo Tange, Masato Otaka e Fumihiko Maki) nonché dal critico N. Kawazoe, nel quadro del dibattito accesosi nel decennio 1950-60 sull'accelerato sviluppo postbellico delle città nipponiche. Ha pubblicato nel 1960 una serie di articoli raccolti sotto il titolo Metabolism 1960. The proposal for new urbanism, che proponevano appunto modelli di città, a configurazione variabile, basati sul principio della ripetibilità di alcuni grandi elementi. La possibilità di continue variazioni e adeguamenti della città a fronte di future esigenze, veniva considerata un dato centrale, in quanto carattere tipico della cultura urbana giapponese.
Punto di partenza delle proposte era il riesame dei recenti studi di Tange per l'urbanizzazione della baia di Boston e per il piano di Tokyo allora in elaborazione. Tra i modelli proposti, da ricordare: una città costituita da grandi elementi a torre (per i collegamenti verticali e le infrastrutture di servizio) e da grandi travate sospese (per lo housing); una città galleggiante; una città con elementi elicoidali a torre. Sulla stessa linea si è posto subito anche A. Isozaki con la proposta di una ''città aerea'', anch'essa con elementi a torre e travate sospese.
Il gruppo M., la cui eco è stata colta in Occidente in chiave soltanto utopico-provocatoria, si è ben presto disciolto senza dare risultati concreti, e ciascuno dei membri ha intrapreso in seguito proprie differenziate linee di ricerca. Tracce puramente formalistiche della modellistica metabolista sono tuttavia riconoscibili in alcune realizzazioni di singoli complessi edilizi o settori urbani: in particolare in alcune opere di Tange, ispiratore del gruppo ma anche, per sua stessa ammissione, influenzato da esso. Modelli analoghi a quelli del gruppo M. sono stati elaborati dal gruppo inglese Archigram (v. in questa Appendice) quasi negli stessi anni.
Bibl.: Editoriali in Zodiac, 3 (1958) e 9 (1962), e in The Japan Architect, maggio 1959; N. Kurokawa, Proposition d'urbanisme au Japon, in Architecture d'aujourd'hui, 101 (1962); M. Tafuri, L'architettura moderna in Giappone, Rocca San Casciano 1964, pp. 114-16; Enciclopedia Universale dell'Arte, xiv (1967), s.v. Urbanistica, coll. 594-99; M. Jerome, Whatever happened to Metabolists?, in Architectural Design, maggio 1967; Dizionario Enciclopedico di Architettura e Urbanistica, 1968, s.v. Gruppo Metabolism; R. De Fusco, Storia dell'architettura contemporanea, Roma-Bari 1975, pp. 454-55; M. F. Ross, Beyond Metabolism: the new Japanese architecture, New York 1978; L. Benevolo, L'ultimo capitolo dell'architettura moderna, Roma-Bari 1985, pp. 87-88; K. Frampton, Storia dell'architettura moderna (titolo orig. Modern architecture: a critical history, Londra 1980), Bologna 19865, pp. 333-34.