MESHHED (A. T., 92)
Una delle più importanti città della Persia, capitale del Khorāsān. È edificata sulle rive del Käshef rūd, a 930 m. s. m., a poca distanza dalla frontiera sovietica (Turkmenistan) e rappresenta da questo lato la vera porta del paese, in modo analogo a quel che è Täbrīz per il confine nord-occidentale. Vi convergono le strade che adducono a Teheran, a Herāt e al Seistān, e quindi il commercio di transito (carovaniero) fra l'Asia Minore, l'Iran; l'India e il Turkestan. Meshhed è anche la città santa degli sciiti, i quali vi si recano a venerare la tomba dell'imām ‛Alī ar-Riḍā: pellegrinaggio compiuto ogni anno da una moltitudine di non meno di 100 mila persone.
Meshhed gode larga rinomanza per alcune industrie tradizionali, come la fabbricazione dei tappeti e degli scialli, per la lavorazione delle pietre preziose e del vasellame, ecc., ancorché si tratti di attività ormai in decadenza.
La ferrovia russa di Samarcanda, che è facile raggiungere da Meshhed per Kuchan, ha rianimato il commercio locale, alla cui ripresa hanno contribuito le migliorate condizioni di sicurezza delle comunicazioni. La popolazione di Meshhed è calcolata ora (1933) di circa 139.000 ab.
Bibl.: G. Curzon, Khurassān and Seistān, Edimburgo 1900; P. Sykes, Ten thousand Miles in Persia, Londra 1902; H. R. Allemagne, Du Khorasan au pays des Bakhtiris, Parigi 1911.