MERTHYR TYDFIL (A. T., 47-48)
Città del Paese di Galles (Gran Bretagna) presso il confine settentrionale della contea di Glamorgan, situata a 163 m. d'altezza presso la confluenza dei due piccoli corsi d'acqua riunentisi a formare il Taff che sbocca nell'estuario del Severn a Cardiff; da questa città dista circa 35 km. È un vecchio borgo gallese, in località già abitata nell'età romana, sulla via da Cardiff a Gellygaer; il nome attuale ricorda una martire Tydfil, figlia di Brychan, messa a morte dai Sassoni nel secolo V. In decadenza nell'età moderna, la città deve la sua resurrezione all'industria siderurgica, che data dal sec. XVIII ed ebbe qui il maggior centro di tutto il Galles. I primi stabilimenti sorsero tra il 1759 e il 1782; in epoca posteriore si volsero per la maggior parte alla fabbricazione dell'acciaio. Tra i più antichi, gli stabilimenti Dowlais, il cui sviluppo si deve a sir J. J. Guest, oggi divenuti Dowlais Iron and Steel Works, gli stabilimenti Cyfarthfa, sorti nel 1765 e convertiti in acciaierie nel 1883, gli stabilimenti Plymouth, Perrydarran, ecc. Nell'ultimo decennio l'industria ha subito un arresto. La città offre scarso interesse, sebbene abbia qualche notevole monumento moderno, come il municipio, il Drill Hall, la biblioteca, e il castello Cyfarthfa che oggi ospita un museo e una galleria d'arte; ma il suo carattere è dato dagli stabilimenti siderurgici, dalle officine e dai quartieri operai. È nodo ferroviario importante: linee dirette la collegano ai porti di Cardiff e Swansea, sbocchi marittimi del Glamorgan; tronchi di allacciamenti la uniscono all'arteria Newport-Hereford e alla linea della valle dell'Usk. La popolazione di Merthyr Tydfil (69.228 ab. nel 1901 e 80.116 nel 1921) ha poi subito una diminuzione, in conseguenza della stasi industriale: nel 1931 71.100 abitanti.