Mers
(MERS), s. f. inv. Acronimo dell’ingl. Middle East respiratory syndrome, Sindrome respiratoria mediorentale.
• Il ministro della salute libanese, Wael Abu Faur, ha reso noto ieri che nel Paese è stato registrato il primo caso del coronavirus Sindrome respiratoria del Medio Oriente (Mers), che in Arabia Saudita ha provocato 121 morti. (Avvenire, 9 maggio 2014, p. 2, Idee) • Fino a poco tempo fa la si teneva sotto controllo soprattutto in Medio Oriente, perché è in Arabia Saudita che è stata isolata, nel 2012. Non a caso, si chiama sindrome respiratoria del Medio Oriente o MERS. Ma non ci ha messo molto a lasciare i deserti. L’allarme globale scatta dopo l’epidemia del 2015 che ha colpito in Corea: oltre 180 persone infettate in ospedale da un solo paziente zero, e più di 30 decessi. E oggi l’Oms fa sapere che finora le persone colpite dal virus del deserto in 20 paesi diversi sono circa 1.600, i morti circa 600. (Agnese Codignola, Repubblica, 1° dicembre 2015, p. 45, RSalute) • Lanciati sulle tracce del virus della temutissima Sindrome respiratoria mediorientale (Mers) trasmessa dai dromedari, i ricercatori hanno scoperto che le «navi del deserto» potrebbero essere anche l’origine da cui si è diffuso uno dei più comuni virus del raffreddore al mondo: la sua storia potrebbe essere un modello da studiare per prevenire una futura pandemia di Mers. Identificata per la prima volta nell’uomo nel 2012, la Sindrome respiratoria mediorientale è causata da un particolare genere di virus a Rna (coronavirus) che sfrutta i dromedari come serbatoi di infezione. (Elvira Mami, Giornale d’Italia, 25 agosto 2016, p. 12, Società).