meridionalese
s. m. (scherz. iron.) Il modo di parlare tipico dei meridionali.
• Non negatevi, stasera alle 20,00 all’India, i 45 minuti sempre stupefacenti, imbarbariti e irresistibili del gioiello nero del 1983 «Raccionepeccui», un monologo in meridionalese comico e tragico che Giuseppe Bertolucci costruì appassionatamente per le doti, la voce, il fisico, la paranoia artistica e la straniante teatralità di Marina Confalone, con regia provvida che fu 32 anni fa dello stesso autore, e con performance patibolare e straordinaria dell’attrice depositaria del testo, dei miracoli grifagni per pronunciarlo, (R[odolfo] D[i] G[iammarco], Repubblica, 20 maggio 2015, Roma, p. X) • «A me [Luigi] de Magistris sembra un fenomeno molto napoletano. [Michele] Emiliano parla meridionalese, può essere capito in tutto il sud, de Magistris usa un linguaggio politico solo napoletano» (Peppino Caldarola intervistato da Rocco Vazzana, Dubbio, 31 gennaio 2017, p. 6, Politica) • In 45 minuti di monologo comico, tragico, nero, rosa, lugubre, poetico, Marina Confalone vomita in scena l’incredibile vicenda di una povera disperata meridionale: [...] La deflagrazione mentale del pesonaggio si traduce in deflagrazione espressiva. Ne nasce un idioma inventato che, sulla base di un contorto meridionalese, si struttura in una Babele di prestiti linguistici; dal fumetto, alla pubblicità, ai verbali di polizia. (Corriere della sera, 7 maggio 2017, Cronaca di Roma, p. 9).
- Derivato dal s. m. e f. e agg. meridionale con l’aggiunta del suffisso -ese.
- Già attestato nella Stampa Sera del 28 dicembre 1982, p. 29, Teatro Cinema Tv (P. Per.).