merdoso
L'aggettivo è usato nella rappresentazione della prostituta Taide, condannata come adulatrice tra la gente attuffata nello sterco (If XVIII 113): quella sozza e scapigliata fante / che là si graffia con l'unghie merdose (v. 131).
Ma in realtà Taide è qui rappresentata, più che nelle movenze dell'adulatrice, in quelle della femmina volgarmente sensuale. Per lei sembra pertanto risuonare la sentenza di Ecli. 9, 10 " Omnis mulier, quae est fornicaria, / quasi stercus in via conculcabitur ".