CENERI, Mercoledì delle
È il mercoledì dopo la domenica di quinquagesima, che nel rito romano fin dai tempi di S. Gregorio Magno (590-604) inizia il digiuno quaresimale e che perciò venne detto anche in capite ieiunii. Il nome fu preso dalla funzione dell'imposizione delle ceneri che si tiene in quel giorno. In paramenti violacei (di penitenza) il sacerdote celebrante benedice delle ceneri, ottenute bruciando i resti dei rami di palme o di olivi della domenica delle palme dell'anno precedente; quindi, ricevutele egli stesso sul capo dal maggiore dei sacerdoti assistenti, le impone a tutto il clero e ai fedeli presenti, dicendo le parole ispirate a Genesi, III. 19: "Ricordati, uomo, che sei polvere e in polvere ritornerai". La cerimonia ci è attestata verso gl'inizî del sec. XI dall'anglosassone Aelfric (c. 955-1020) nelle sue Vite di Santi (ed. Skeat), e dal sinodo di Benevento del 1091. È sorta probabilmente come libera divozione dall'uso d'iniziare con la quaresima (dal sec. IV) la penitenza pubblica, la quale portava l'uso del cilicio e della cenere.
Bibl.: J.K. Kellner, L'anno eccles., tr. it., 2ª ed., Roma 1914; P. Guéranger, L'année liturg., 11ª ed., Parigi 1890-1901; I. Schuster, Liber Sacram., III, Torino-Roma 1920; L. Duchesne, Orig. du culte chrétien, 4ª ed., Parigi 1906.