• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

MERCIA

di Reginald Francis Treharne - Enciclopedia Italiana (1934)
  • Condividi

MERCIA

Reginald Francis Treharne

. Regno anglosassone anteriore alla conquista normanna dell'Inghilterra. L'unione degli stanziamenti angli lungo il fiume Trent incluse probabilmente in origine lo Staffordshire, la maggior parte del Derbyshire e del Nottinghamshire, la regione settentrionale del Warwickshire e quella occidentale del Leicestershire. Quando Penda (v.) divenne re (nel 626) di questo complesso territoriale, era vassallo di Edwin di Northumbria. Penda fondò la grandezza della Mercia, raccogliendo le forze della reazione pagana contro la supremazia della Northumbria. Come vassallo di Edwin egli sconfisse il conte di Wessex a Cirencester (628), soggiogando il regno sassone dei Hwiccas (Warwickshire del sud, Worcestershire e Gloucestershire). Nel 633, aiutato da Cadwallon, Penda sconfisse e uccise Edwln a Heathfield, divise la Northumbria nelle parti di cui era composta, Deira e Bernicia, e divenne bretwalda. Governando direttamente su Mercia, Wrocensaetna (Shropshire e Herefordshire settentrionale), Westerna (Cheshire e Lancashire meridionale), Pecsaetna (Pennini meridionali), Elmet (Yorkshire occidentale), Lindsey (Lincolnshire del nord) e sulle terre di Gyrwe (Midlands dì nord-est); avendo il proprio figlio Peada come viceré nell'Anglia Media (Midlands dell'est) e il re dei Hwiccas come vassallo, Penda era riuscito a trasformare una massa di stanziamenti, divisi secondo le tribù, in un potente regno centrale, che fu elemento principale nella politica inglese fino all'823. Osvaldo di Deira unendo di nuovo la Northumbria, premette contro Penda, finché questi, con Cadwalader di Gwynedd, lo uccise a Oswestry (652), devastò la Northumbria e la separò di nuovo in Deira, Wessex e Anglia Orientale, cacciandone e uccidendone i re cristiani.

Ma Oswy di Bernicia uccise (651) Oswin di Deira, vassallo di Penda, e fomentò dappertutto la resistenza. Penda si convertì al cristianesimo, Coenwalch del Wessex e Sigeberto dell'Anglia Orientale restaurarono la religione cristiana; nel 655 Penda, mentre invadeva la Bernicia con un potente esercito, fu sconfitto e ucciso da Oswy a Winwaed. Oswy, riunita ancora una volta la Northumbria, conquistò la Mercia. Nel 659 Wulfhere, figlio di Penda, raccolse intorno a sé la Mercia, respinse i Northumbri al di là dei fiumi Ribble e Humber e iniziò l'espansione a sud e ad est. Schiacciando Coenwalch del Wessex, egli si annesse i territorî dei Sassoni occidentali a nord del Tamigi; si annesse l'Essex, il Surrey e Londra e ridusse in vassallaggio il re del Sussex. Dal 661 al 675 Wulfhere fu signore supremo; egli convertì al cristianesimo la Mercia, il Sussex e i Hwiccas; conquistò ai Gallesi la bassa valle del Wye e la colonizzò. Suo fratello Etelredo (675-710) riassoggettò il Kent, sconfisse il Wessex e la Northumbria e sebbene Cadwalla del Wessex conquistasse il Sussex (685) Etelredo mantenne tuttavia per molti anni una supremazia incontrastata, che, smarrita sotto Coenved e Ceolred (710-716), fu restaurata da Etelbaldo (716-757), che sconfisse la Northumbria e soggiogò, per breve tempo, il Wessex.

Dopo un breve periodo d'anarchia seguito all'assassinio di Etelbaldo (757), l'unità fu restaurata da Offa (758-796). Prima del 777 egli aveva conquistato tutti i regni vicini, eccettuata la Northumbria; divise il Kent fra tre vassalli; si annesse l'Anglia Orientale, l'Essex e il regno dei Hwiccas e ridusse in vassallaggio i regni di Sussex e del Wessex. Scacciò i Gallesi dal Herefordshire (760), devastò il Galles meridionale (778-784) e costruì la grande linea di frontiera (Offas Dyke) da Chepstow a Chester. Egli riformò il sistema monetario, promulgò un codice, fondò grandi abbazie e iniziò relazioni con la Gallia e con Roma. Fu il più grande dei re inglesi apparsi fino allora. Offa e suo figlio Ecgfrith morirono nel 796.

Coenwulf (796-821) mantenne la supremazia della Mercia schiacciando una ribellione del Kent sul cui trono mise sovrani della Nlercia stessa, e fece campagne vittoriose nel Galles (796, 816, 821). Suo fratello Ceolwulf (821-23) fu deposto da Beornwuvlf, il quale scioccamente attaccò Egberto del Wessex 1825) e fu disfatto a Ellandun (presso Swindon). Il Kent, il Surrey, il Sussex e l'Essex morsero immediatamente e riconobbero la supremazia di Egberto. Gli Angli orientali uccisero Beornwulf (825) e il suo successore Ludicano (827) e sterminarono i nobili della Mercia. Egberto schiacciò il successore di Ludiciano, Wiglaf, e si annesse la Mercia (829), tuttavia concesse a Wiglaf nell'830 di tornare nel proprio regno come suo vassallo. La potenza della Mercia era finita per sempre: Wiglaf e i suoi successori regnarono da oscuri vassalli del Wessex, finché i Danesi estinsero il regno (872-875).

Bibl.: C. Oman, England before the Norman Conquest, Londra 1910; T. Hodgkin, Political History of England to 1066, Londra 1906; Cambridge Medieval History, II e III, Cambridge 1913 e 1924.

Vedi anche
Wessex Regno dei Sassoni occidentali (West Saxons), stabilitisi nel Hampshire al principio del 6° sec. d.C. Le origini del regno sono assai incerte, e malsicuri i rapporti di parentela tra Cerdic e Cynric, i primi re menzionati dalla Cronaca anglosassone. Ceawlin ottenne vittorie sui Gallesi (571 e 577) e forse ... Egfrido re di Northumbria Egfrido (ingl. Egfrith) re di Northumbria. - Figlio (m. 685) di Oswy, successe al padre nel 671. All'inizio del suo regno, soppresse una rivolta dei Pitti. Tra il 671 e il 675 tentò di conquistare la Mercia, e ne sconfisse il re, ma alcuni anni dopo (679) fu battuto dal cognato Etelredo di Mercia, e ... Pènda Pènda. - Re di Mercia (m. Winwaedfield 655), sul trono dal 626. Sconfisse il re di Wessex a Cirencester (628) e annetté il Hwiccia (valle inferiore del Severn). Capeggiò un forte movimento pagano contro il bretwalda cristiano Edwin di Northumbria, che, con l'aiuto dei Gallesi, sconfisse e uccise a Heathfield ... eptarchia Termine greco («sette sovranità») con cui fra il 15° e 16° sec. divenne d’uso comune indicare il periodo della storia inglese compreso fra la conquista anglosassone dell’isola (500 d.C. ca.) e l’invasione danese (850 ca.). Il termine trae origine dai sette regni anglosassoni in cui tradizionalmente si ...
Altri risultati per MERCIA
  • Mercia
    Enciclopedia on line
    Regno dell’Inghilterra anglosas­sone, le cui prime notizie risalgono al 7° secolo. Comprendeva la maggior parte del Derbyshire e dello Staffordshire e la sua grandezza ebbe inizio con il re Penda (626-55), che raccolse le forze della reazione pagana contro la supremazia della Northumbria e, dopo averla ...
  • Offa Re di Mercia
    Dizionario di Storia (2010)
    Offa Re di Mercia (m. 796). Re dal 757 dopo aver eliminato Beornred (successo a Etelbaldo), in guerra (779) con Cynewulf dello Wessex, spinse i suoi confini fino al Tamigi. Signore potente, pare che esercitasse un effettivo dominio anche sugli altri regni a sud del Humber. Diede prova della sua forza ...
Vocabolario
mercato
mercato s. m. [lat. mercatus -us, der. di mercari «far commercio, trafficare»]. – 1. a. In senso concr., il luogo, per lo più all’aperto, dove avvengono le contrattazioni per la vendita e l’acquisto di determinati prodotti e dove normalmente...
mèrce
merce mèrce s. f. [lat. merx mercis]. – 1. a. Ogni bene economico, in genere prodotto del lavoro umano, in quanto oggetto di contrattazione e di scambio: m. buona, pregiata, cattiva, scadente; m. conservabile, deperibile; m. in perfetto...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali