MERCEDARÎ
. Ordine mendicante, propriamente intitolato Ordine della Madonna della Mercede per il riscatto dei prigionieri, o per la redenziorie degli schiavi, fondato a Barcellona il 10 agosto 1218, con l'approvazione di Onorio III, da S. Pietro Nolasco (1189-1256) e dal suo pupillo Giacomo I re d'Aragona (1208-1276), allo scopo di liberare i prigionieri cristiani caduti in potere dei Mori. Ne scrisse le regole S. Raimondo da Peñafort (morto nel 1275), e Gregorio IX lo confermò nel 1325.
Istituito come "ordine sacro, reale e militare", si componeva di religiosi e di cavalieri; ma con l'elezione del ven. Raimondo Alberto al generalato (1317) divenne principalmente ordine clericale, che nel 1690 fu dichiarato ordine mendicante da Alessandro VIII. Una revisione degli statuti fu approvata da Leone XIII nel 1895. I mercedarî si diffusero soprattutto nella Spagna, ma molti conventi si stabilirono anche altrove. Si calcola a 70.000 il numero dei prigionieri da essi liberati. Dopo la scoperta dell'America (alcuni di loro accompagnarono Cristoforo Colombo nei suoi viaggi) si stabilirono in quelle missioni. Nel gennaio 1931 l'ordine contava 1500 religiosi distribuiti in 8 provincie e 5 vice-provincie.
Una riforma (mercedarî scalzi) ebbe luogo nel 1604. Il padre Antonio Velasco nel 1568 fondava le "mercedarie", approvate da Pio V; un ramo di esse fu detto delle mercedarie scalze o "suore recollette".
Bibl.: B. de Vargas, Chronica sancti et militaris Ordinis B. Mariae de Mercede redempt. captiv., voll. 2, Palermo 1616-22; M. Even, Une page de l'hist. de la charité dans l'Église cath., Parigi 1916; M. Heimbucher, Die Orden u. Kongregat. der kath. Kirche, 3ª ed., Paderborn 1933, p. 571 segg.