mercatizzazione della finanza
mercatizzazióne della finanza locuz. sost. f. – Espressione coniata dall’economista Claudio Borio (2007) per indicare il processo di progressiva trasformazione del credito concesso dalle banche in uno strumento acquistato e venduto sul mercato. La mercatizzazione della finanza è strettamente connessa all’affermazione di un nuovo modello di intermediazione bancaria e all’invenzione di nuovi strumenti finanziari che, a partire dall’inizio degli anni Ottanta del 20° sec., hanno favorito negli Stati Uniti e in alcuni altri paesi una crescita rapidissima degli investimenti delle famiglie in immobili residenziali e, su questa base, una diffusione multipla di strumenti finanziari legati al credito. Nel modello classico dell’intermediazione bancaria, i crediti concessi alle imprese e alle famiglie (finanziati solitamente con raccolta a breve) restano all’attivo dei bilanci degli intermediari con i rischi connessi. La banca esercita un monitoraggio ex ante sulla solvibilità del debitore ed ex post sull’uso del credito erogato; intrattiene un rapporto di lungo periodo con il debitore, accumulando un capitale informativo (relationship banking). Il modello d’intermediazione coerente con questo schema è detto, pertanto, originate to hold («crea per detenere»). Nel corso del tempo i sistemi finanziari sono divenuti molto più complessi, soprattutto per la diffusione e la rapida crescita della finanza strutturata, la cui caratteristica è quella di rescindere il legame esistente tra la concessione del credito e il rischio di credito connesso al credito stesso. Così il modello d’intermediazione si è spostato verso quello detto originate to distribute («crea per distribuire»). Le banche originano i crediti, ma, invece di tenerli all’attivo dei propri bilanci, li cedono, insieme ai rischi connessi e alle garanzie offerte dal debitore, a entità fuori bilancio appositamente create dette special purpose vehicles (SPV, «società di investimento con finalità speciali»). L’operazione di cessione riguarda soprattutto i mutui immobiliari con garanzia ipotecaria, fra i quali i meno affidabili sono quelli definiti , ma può interessare anche altri crediti quali i finanziamenti per l’acquisto di auto, gli strumenti , o i finanziamenti connessi alle carte di credito (v. ). La SPV, a fronte di ampi insiemi di mutui, disparati per qualità e titolarità, che costituiscono il sottostante, emette certificati obbligazionari definiti genericamente , che poi colloca presso una pluralità di investitori non bancari. I mutui ipotecari, da rapporti giuridici bilaterali tra banca e cliente, vengono così trasformati in prodotti strutturati e standardizzati oggetto di negoziazioni di mercato. La diffusione del modello d’intermediazione originate and distribute è considerato uno dei principali fattori che hanno determinato l’esplosione della crisi innestata sul mercato statunitense dei mutui subprime nel 2007.