Meotide
I Romani chiamavano Maeotis palus o lacus il Mare d'Azov, sulle rive del quale sorgeva, presso la foce del Don, l'omonima città di Tanais (era questo il toponimo che indicava il fiume).
D., in VE I VIII 4, indica nelle paludi della M. l'estremo limite orientale degl'idiomi europei: Nam totum quod ab hostiis Danubii sive Maeotidis paludibus, usque ad fines occidentales Angliae, Ytalorum Francorumque finibus et Oceano limitatur, solum unum obtinuit ydioma.
L'indicazione è data sulla scorta di Isidoro (Etym. XIV IV 3 " Prima Europae regio Scythia inferior, quae a Maeotidis paludibus incipiens inter Danubium et Oceanum septentrionalem usque ad Germaniam porrigitur "), e di Orosio (Hist. I II 51-52 " Europa... incipit a montibus Riphaeis ac flumine Tanai Maeotidisque paludibus ". La correzione sive Maeotidis paludibus si può spiegare (Marigo) con la scarsa conoscenza che si aveva, ai tempi di D., della Scizia, a proposito della quale, in una carta inedita del 1300 circa, composta da Giovanni da Carignano, si legge: " hic fuerunt Amazones feminae bellatrices ".