MENTOR (Μέντωρ, Mentor)
Famoso toreuta greco probabilmente attivo nella prima metà del IV sec. a. C. Il più famoso tra i caelatores dell'antichità, lo definisce Plinio; è ricordato soltanto da una fonte greca (Lucian., Lexiphan., 7), e in moltissimi passi di autori romani (v. elenco completo in Brunn, Gesch. d. gr. Künstl., ii, 408). Plinio (Nat. hist., xxxiii, 147) ricorda di lui degli skỳphoi acquistati per 100 mila sesterzi dall'oratore L. Crasso e ammira come esempio di virtù romana il fatto "che non avesse mai osato di adoperarli per verecondia". Ancora Plinio (Nat. hist., vii, 127), ricorda i suoi preziosi vasi nell'Artemision di Efeso e nel tempio di Giove Capitolino a Roma e (Nat. hist., xxxiii, 154) menziona l'acquisto di un bronzo di M. fatto da Varrone. Marziale (iii, 41), ne descrive una tazza.
Bibl.: J. Overbeck, Schriftquellen, 2167-2181; H. Brunn, Geschichte d. gr. Künstler, I, Stoccarda 1889, pp. 299 e 423; II, 399 e 408; M. Bieber, in Thieme-Becker, XXIV, 1930, p. 399, s. v.; G. Lippold, in Pauly-Wissowa, XV, 1931, c. 965, s. v.; G. Becatti, Arte e gusto degli scrittori latini, Firenze 1950, pp. 67, 76, 205, 206, 207, 223, 265, 276, 291.