Sistema di misurazione delle durate musicali, sviluppatosi in Europa con la diffusione della polifonia, dall’11° sec. (Ars antiqua) agli inizi del 16°. I rapporti tra le durate variarono a seconda delle epoche. Fino agli inizi del 12° sec. le durate si dimezzavano dalla nota maggiore a quella immediatamente inferiore (per es., la longa vale due breves). Già nel 12° sec. le durate non si dividevano più per due ma per tre, in omaggio al principio della perfezione ternaria, tranne che in determinate combinazioni. Nel 14° sec., riapparendo alla luce i ritmi binari (Ars nova), si provvide alla valutazione delle varie durate mediante indicazioni dirette (i segni italiani di misura ternaria o binaria) o con regole complicate («proporzioni»), come nell’Ars nova francese. Le regole si complicarono sempre più nelle scuole fiamminghe, dove i rapporti tra le note potevano essere diversi: proporzione dupla, tripla, sesquialtera, sesquitrina ecc. Con l’affermarsi della monodia nel secondo Cinquecento tale complesso di norme si semplificò, giungendo rapidamente alla notazione moderna.