MENODOROS (Μηνόδωρος)
3°. - Scultore di Atene, del I sec. d. C. Fece per la città di Tespie una copia dell'Eros di Prassitele, portato probabilmente prima del regno di Caligola a Roma, e riportato da Claudio a Tespie. Ma non si sa se l'imperatore Claudio rimandò da Roma l'originale o non piuttosto una copia, dato che alla metà del II sec. d. C. Pausania (ix, 27, 3), visitando il santuario della Beozia, vede la copia di Menodoros. Quindi o si tratterebbe di una nuova rimozione, con la susseguente sostituzione dell'originale con la copia di M., la cui attività verrebbe così a porsi tra il regno di Claudio e la metà del II sec., o pensando all'invio di Claudio della copia di M., l'attività dello scultore si potrebbe, forse con maggiore probabilità, porre al periodo augusteo. Non è sicura l'identificazione che parecchi studiosi (Brunn, Picard) stabiliscono con l'omonimo scultore che Plinio (Nat. hist., xxxiv, 91) ricorda nel suo elenco come autore di statue di atleti, offerenti, ecc.
Bibl.: J. Overbeck, Schriftquellen, 1249, 2259, 2260; H. Brunn, Geschichte d. gr. Künstler, I, Stoccarda 1889, p. 556; M. Bieber, in Thieme-Becker, XXIV, 1930, p. 396, s. v.; G. Lippold, in Pauly-Wissowa, XV, 1931, c. 900, s. v.; Ch. Picard, Manuel, III, 2, Parigi 1949, p. 441, nota 4.