meningoencefalite
Infiammazione contemporanea, acuta, subacuta o cronica, delle meningi e dell’encefalo, che si verifica per estensione alle meningi di un’encefalite (➔), o all’encefalo di una meningite (➔), o, ancora, per il coinvolgimento già all’esordio di queste strutture. Le m. tipiche con quest’ultima patogenesi sono la sifilitica (➔ neurolue), quelle da protozoi e da altri parassiti: tra queste la tripanosomiasi africana (malattia del sonno), con decorso lungo e insidioso. La m. acuta amebica ha esordio improvviso, con cefalea intensa, rigidità nucale, febbre, nausea e vomito, con decorso rapidamente progressivo fino al coma ed esito quasi sempre fatale. Le forme subacute e croniche sono rare, e correlate ad ascessi amebici in altri distretti corporei. La m. da Baysarcaris procionis (un verme rotondo) e quella da larve migranti viscerali di nematodi provocano una m. eosinofila con cefalea, rigidità nucale, stato soporoso; sono raramente fatali e passibili di terapia con antielmintici. Le m. eosinofile da parassiti possono avere sequele cliniche anche per mesi, con dolori, parestesie, talvolta crisi epilettiche focali.