MENESTEO (Μενεσϑεύς, Menestheus)
Figlio di Peteo, condottiero degli Ateniesi dinnanzi alle mura di Troia, cantato, da Omero quale duce d'uomini e reggitore di cavalli a nessuno secondo. Se fosse M. una pura creazione del poeta o un vero re attico di cui si conservasse memoria nei canti epici, non si può dire. Nella lista regia appare inserito tardi, certo per influsso dell'epopea; ma manca d'ogni legame d'una qualche consistenza con gli altri personaggi della leggenda. Del regno s'impadronisce, approfittando d'una temporanea assenza di Teseo; ma ai figli di Teseo il regno ritorna quando M. muore a Troia, secondo una tradizione più antica, o in Atene, secondo una tradizione posteriore. Alla famiglia regale degli Eretteidi M. apparteneva in quanto pronipote di Eretteo, attraverso Orneo e Peteo.
Bibl.: J. Schmidt, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., XV, col. 850; G. De Sanctis, Atthis, 2ª ed., Torino 1912, p. 94; A. Ledl, Studien zur ältern athenischen Verfassungsgeschichte, Heidelberg 1914, cap. 2°.