COSSUZIO, Menelao (Μάρκοσ Κοσσούτιος Μενέλαος)
Scultore greco e cittadino romano. La firma era scolpita sopra un frammento, ora perduto, di drappeggio statuario a Villa Borghese. Il prenome fa credere che l'artista avesse comune il patrono col precedente, per quanto non esista la prova che fosse un liberto. Si volle pure identificarlo con Menelao scolaro di Stefano, autore del noto gruppo della raccolta Ludovisi, ora al Museo nazionale romano, che va comunemente sotto il nome di Oreste e Elettra. Il gruppo, già menzionato in un inventario del 1633, va datato negli anni di Tiberio. Per quanto ritoccato secondo il gusto del Rinascimento, l'accademismo un po' scialbo delle figure è certamente da attribuire all'autore che ispirandosi alle sculture del sec. IV a. C., riesce soltanto a ottenere effetti superficiali di eleganza euritmica e di bellezza formale, senza raggiungere né intensità plastica né potenza espressiva. Ce lo conferma una statua nel palazzo Doria a Roma, intatta, salvo la levigatura del viso, e d' identico stile.
Bibl.: W. Amelung, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, VII, Lipsia 1912, p. 515 segg.; cfr. M. Bieber, ibid., XXIV, Lipsia 1930, p. 386, che propone altre attribuzioni.