Cardinale e uomo politico (Cuenca 1508 - Arcos, Burgos, 1566). Compiuti gli studî all'univ. di Alcalá e Salamanca ove si addottorò in utroque iure, fu nel 1528 maestrescuela al capitolo di Salamanca e poco dopo arcidiacono di Toledo. Vescovo di Soria (1535), fu inviato a Roma da Carlo V per espletare, nella curia e presso varie repubbliche italiane, importanti missioni politiche. Cardinale nel 1544, fu a contatto con gli ambienti umanistici, dai quali era stimato per la sua dottrina e per l'interesse nella ricerca di manoscritti antichi, che portò numerosi in Spagna e che oggi si trovano in buona parte nella Biblioteca nazionale di Madrid. Amico di Ignazio di Loyola, protesse la compagnia di Gesù e promosse la fondazione di varî collegi di gesuiti. A Roma, come legato di Carlo V, riuscì sempre a favorire gli interessi spagnoli. Vescovo di Burgos (1550) raggiunse la sede nel 1557. Tra le sue opere esegetiche e teologiche si ricorda il trattato De naturali cum Christo unitate, quam per dignam Eucharistiae sumptionem fideles consequuntur: vi si sviluppa la tesi che l'eucarestia non opera solo un rinnovamento dell'anima di colui che la riceve, ma di tutto il suo essere, sì da rendere "cristiforme" il fedele e attuare così una vera concorporatio di tutti i fedeli. La tesi, che provocò grandi polemiche pur restando l'opera manoscritta (è stata pubblicata solo nel 1947), è un originale sviluppo dell'idea di corpo mistico.