Vedi MENDES dell'anno: 1961 - 1995
MENDES (v. vol. iv, p. 1017)
Le rovine di M. sorgono sul sito dell'odierno Tell er-Rub'a, che si trova nel distretto di Mansūṛa, nel Delta egiziano. M. è il nome che i Greci attribuirono alla capitale del XVI nòmo del Basso Egitto. Gli Egiziani la chiamavano invece B3-nb-ddt in onore del dio ariete che in essa veniva adorato. Il culto di Banebdjed fu introdotto a M. in epoca imprecisata e soppiantò quello della dea Hatmehit. In epoca greco-romana al culto delle due divinità fu associato anche quello di Arpocrate.
Durante l'età ramesside, l'iconografia di Banebdjed subì a un sostanziale mutamento. Si iniziò a raffigurare il dio con quattro teste d'ariete, ognuna rappresentante una delle anime (ba) del sole, vale a dire, le divinità che incarnavano i quattro elementi: Ra (fuoco), Shu (aria), Osiride (acqua) e Geb (terra). Questa concezione teologica ricevette una trasposizione architettonica nel santuario di M. dedicato a Banebdjed. In una corte fu elevata una piattaforma su cui furono posti quattro imponenti naòi monolitici in quarzite, disposti a croce e affrontati a coppie. L'unico naòs ancora oggi rimasto in situ fu fatto erigere dal faraone Amasis durante la XXVI dinastia; si ritiene comunque che la concezione di questo particolare impianto architettonico sia da attribuire a un'epoca precedente.
L'esplorazione archeologica di M. ha rivelato tracce di occupazione che risalgono sicuramente agli inizî dell'Antico Regno. La città attraversò un momento di prosperità tra la fine dell'Antico Regno e l'inizio del Primo Periodo Intermedio. Lo dimostra la vasta necropoli di mastabe risalente a quest'epoca. Le sovrastrutture delle tombe furono rase al suolo durante il Nuovo Regno, quando sul sito della necropoli fu costruito il Tempio di Banebdjed, di cui oggi restano soltanto alcune rovine. Durante la XXIX dinastia M. divenne la capitale dell'intero paese e continuò a mantenere un ruolo di primaria importanza anche in epoca successiva. È di questo periodo l'imponente cinta muraria in mattoni crudi che ancora oggi circonda il sito.
Bibl.: D. P. Hansen, Mendts 1965 and 1966, I. The Excavations at Tell el Rub'a, in JARCE, VI, 1967, pp. 5-16; E. L. Ochsenschlager, Mendes 196; and 1966, III. The Excavations at Tell Timai, ibid., pp. 32-51; C. L. Soghor, Mendes 1965 and 1966, II. Inscriptions from Tell el Rub'a, ibid., pp. 16-32; H. De Meulenaere, P. Malkay, Mendes II, Warminster-Brooklyn 1976; R. K. Holz, D. Stieglitz, D. P. Hansen, E. Ochsenschlager, Mendes 1,11 Cairo-Brooklyn 1980; O. Perdu, Neshor à Mendes sous Apriès, in BSFE, 118, 1990, pp. 38-49.