MENANDROS (Μένανδρος)
1°. - Scultore probabilmente ateniese, figlio di Melas, attivo a Delo nella seconda metà del II sec. a. C., autore della statua di Posidone (Iscr. Délos, 2325) dedicata nell'edificio dei Poseidoniasti di Delo e autore probabilmente anche delle altre due statue (Afrodite-Astarte e Eracle) associate nell'edificio a Posidone; un'altra firma appare su un blocco di marmo bluastro (Inscr. Délos, 2342) rinvenuto in un edificio a S-O del teatro di Delo, databile con sicurezza al 110 a. C. perché vi è ricordata nella dedica la carica di epimelitis di un certo Dionysios figlio di Nikos. Il nome di M. appare anche sulla base in seguito riusata a sostenere la statua di Roma, collocata nella cella N dell'edificio dei Poseidoniasti. È certo che M. non è l'autore di questa statua aggiunta poi alle tre divinità venerate. Il padre dell'artista è probabilmente identificabile col Melas figlio di Menandros noto a Delo per aver dedicato alcune offerte nel Serapeion (Inscr. Délos, 1417). Il patronimico è stato inteso anche come nome dell'artista (v. melanos).
Bibl.: Inscr. de Délos, 1778; 2325; 2342; M. Bieber, in Thieme-Becker, XXIV, 1930, p. 381, s. v.; G. Lippold, in Pauly-Wissowa, XV, 1931, c. 765, s. v.; id., in Handbuch, III, i, Monaco 1950, p. 367; J. Marcadé, Rec. Sign. Sculpt. Gr., II, Parigi 1957, pp. 67 e 68.