MENAM (A. T., 95-96)
Il principale fiume del Siam, e uno dei maggiori dell'Indocina, tributario del Mar Cinese Meridionale (Golfo del Siam). Nasce col nome di Menam Nan tra le montagne dell'alto Laos siamese, dove ha origine pure il suo grande affluente di destra Me Ping, e scorre dapprima in una valle incassata, presentando frequentemente delle rapide, e poi entra in pianura a Utaraditra. Il Me Ping si unisce al Menam Nan a Nagor Svarga, e da tale confluenza in poi il fiume ha il nome di Menam Chau P'aya (la madre delle acque principale") e comincia a essere navigabile da vapori a fondo piatto (il Menam Nan e il Me Ping, invece, sono navigabili soltanto da battelli indigeni, oltre a servire per la fluitazione del legname, il primo da Nagor Nan in poi, il secondo da Chiengmai). A 200 km. dalla foce (il cui ingresso è ostacolato da una barra) comincia il delta del Menam, una pianura piatta, stretta e allungata, dove il fiume si suddivide in varî bracci, da cui si dipartono innumerevoli canali artificiali (klong), che servono per l'irrigazione delle risaie (il Siam meridionale non riceve piogge sufficienti alla coltura del riso). È questa la parte più ricca e popolosa del Siam; durante le piene del fiume, che s'iniziano nel basso corso al principio di maggio (conseguenza delle grandi piogge cadute nel montuoso Laos) e toccano la massima altezza in ottobre-novembre, le acque ricoprono la piana alluvionale su circa 31.000 kmq. La marea risale il Menam fino ad Ayudhya, a 100 km. dalla foce; i navigli marittimi giungono fino a Bangkok (Krungdeb), capitale del Siam e suo massimo porto.
Il Menam ha circa 700 km. di corso; il suo bacino è vasto 150.000 chilometri quadrati ed è limitato a ovest dai Monti Tanon Tong Chai e dai Monti del Tenasserim, che lo separano dal bacino del Saluen, a est dai Monti Pechabun e Dong Phya Yen, che lo dividono dal bacino del Mekong; a nord è chiuso dai monti del Laos.
Bibl.: v. siam.