MENAGGIO (ant. Menasi; A. T., 20-21)
Paese della provincia di Como, situato a 203 m. s. m., in splendida posizione sulla sponda occidentale del lago di Como su una bella e ampia conoide, la quale si stende in corrispondenza dello sbocco della valle Sanagra o di Menaggio. Nella parte più alta e più antica del paese esistono gli avanzi di un castello. La popolazione del comune, vasto 13, 17 kmq., è andata crescendo notevolmente: da 1230 abitanti nel 1871, a 1690 nel 1901, a 3188 nel 1931. Tale sviluppo è dovuto alla notevole industria alberghiera, alla quale si deve l'aspetto complessivo del paese, per cui Menaggio appare una piccola ed elegante cittadina. Fiorenti vi sono le industrie della seta (300 telai meccanici), del ferro battuto e della lavorazione del legno d'ulivo. Scalo di battelli, è unita a Porlezza da una ferrovia, a Como (km. 33) a Còlico e a Carlazzo da varî servizi automobilistici.
Storia. - Pochissime sono le notizie rimasteci di questo borgo, che compare saltuariamente soltanto nel basso Medioevo. Menaxium, di antica formazione orobica, seguì le sorti del rimanente centro del lago di Como, forse venendo a far parte della comunità di Intelvi, se si ammetta che il castrum di Castiglione d'Intelvi spingesse i suoi confini fino a Tremezzo. Appartenne certo al ducato longobardo dì Milano e poi al comitato di Lecco, ciò che spiega come, durante la guerra decennale fra Como e Milano (1117-27), Menaggio abbia parteggiato per quest'ultima città, rimanendo anzi danneggiata durante la ripresa comasca (1120-21): fu allora che buona parte degli abitanti traversò il Centro Lago per fondare, su territorio sicuramente lecchese, Varenna. Risorta dopo la pace, Menaggio si appoggiò a Como, pur mantenendo la propria autonomia comunale. Parteggiante pel Vitani, subì danni per la lotta fra questi e i Rusca e passò ai Visconti nel 1335 col restante Lago di Como. In questo periodo, sotto l'alta sovranità viscontea, Menaggio fu infeudata ai Castelli (con S. Siro e Plesio). Nuove noie ebbe a soffrire per parte di Gian Giacomo Medici (il Medeghino), durante la sua signoria sul lago (1528-32) e durante la cosiddetta guerra di Musso, allorché divenne uno dei centri di raccordo del campo imperiale. Poi la tranquillità non fu più turbata.