Successione lineare di suoni, scelti nel sistema musicale di riferimento e organizzati ritmicamente, così da acquisire in chi ascolta contorni, fisionomia e un senso compiuti. A seconda del sistema musicale in cui è prodotta, si possono distinguere due tipi principali: la m. strofica (o chiusa), derivata dal ritmo e dal metro poetico, quando si tratti di m. vocale, o dagli schemi metrici della danza nella m. strumentale; e la m. infinita. La prima nasce di solito da un nucleo, detto motivo, generalmente contenuto nei primi momenti, successivamente elaborato e ripreso in maniera ciclica. Esplicazione di questo gioco strutturale si ha nella sintassi armonica con i suoi slanci, le sue deviazioni, i suoi riposi momentanei o conclusivi. La seconda, invece, rappresenta una sorta di sviluppo continuo in cui la sintassi ritmica e armonica non ricorrono in periodi regolari all’interno di un simmetrico schema strutturale. Un tipo intermedio è costituito dalla m. tematica (➔ tema), ove il pensiero melodico trova il suo logico sviluppo circolando tra le voci, trasformandosi e frammentandosi per ricomporsi poi in rinnovata unità.